Cronaca
Caso Di Sarno, l'intervento di Napolitano:«Accelerare i tempi per la grazia»
NAPOLI, 16 GENNAIO 2014-Vincenzo Di Sarno è un detenuto di 35 anni, che si trova nel padiglione clinico del carcere di Poggioreale (Na) dove lotta contro un tumore al midollo osseo che lo ha fortemente debilitato. Quando ha varcato la soglia del carcere cinque anni fa pesava 115 kg oggi la grave malattia che lo ha colpito fa segnare alla bilancia i 53 kg. Deve scontare una pena di 16 anni di reclusione per omicidio. A settembre, durante una visita del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un colloquio con lo stesso Presidente aveva chiesto la grazia per poter andare a curarsi all'estero. Successivamente aveva formalizzato la richiesta di grazia alla Presidenza della Repubblica, e ieri la madre Vincenza ha reso nota una lettera scritta dal figlio, sempre a Napolitano, nella quale l’uomo, malato terminale, afferma di preferire l’eutanasia alla morte in cella.
«Pur consapevole che il reato commesso dal detenuto in questione è stato fonte in altri di dolore che merita rispetto e considerazione, il Presidente Napolitano si augura che, sia l'esame della richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena, sia la procedura per la grazia siano condotte in tempi commisurati alla gravità delle condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno». È quanto si legge in una nota del Quirinale. «La Presidenza della Repubblica -prosegue il comunicato- ha chiesto e ottenuto dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia la garanzia che le condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno siano costantemente ed adeguatamente controllate. In contatti con l'Ufficio del Garante diritti dei detenuti della Campania, è inoltre emersa l'opportunità di attivare anche, dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena carceraria a causa delle condizioni di salute». [MORE]
Il tribunale di sorveglianza starebbe preparando dossier di Di Sarno che dovrà pervenire al ministero della Giustizia, dopo che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) ha chiuso la pratica riguardante gli aspetti sanitari e comportamentali.
«Ringrazio il presidente Napolitano, spero non sia troppo tardi per Vincenzo e che ora si faccia presto perché non può attendere». Così Maria Cacace, mamma di Vincenzo Di Sarno, commenta gli sviluppi della vicenda. La donna ha aggiunto: «E' arrivato a pesare quasi 50 chili. Quanto ancora deve aspettare che decidano sulla istanza di scarcerazione. Non mangia più, si sta consumando giorno dopo giorno, è al collasso».«Il suo stato di salute -ha concluso Maria Cacace - è incompatibile con la condizione carceraria sin dal primo giorno, ma il tribunale del Riesame ha sempre rigettato la nostra istanza di scarcerazione».
Davide Scaglione