Politica
Caso De Girolamo, il ministro: «Ho fiducia nella magistratura». Scelta Civica attacca: «Si dimetta»
ROMA, 16 GENNAIO 2014 - Il ministro dell’Agricolutra, Nunzia De Girolamo, domani riferirà in Parlamento nel tentativo di fare chiarezza sul caso dell’Asl di Benevento.
Un caso che dopo la diffusione ieri di un’altra intercettazione telefonica, nella fattispecie tra il ministro De Girolamo e Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della stessa Asl e accusatore del ministro, ha ulteriormente complicato una situazione già grave.
Il ministro De Girolamo, d’altro canto, giunta questa mattina alla sede del suo ministeri, ha dichiarato: «Sono molto serena anche se molto stanza e ho una grandissima fiducia nella magistratura». Entrando nel merito della suddetta intercettazione il ministro ha precisato: «Ricordo bene quella conversazione e domani in Parlamento dirò tutto ciò che ho da riferire».
Ma di certo, domani, la De Girolamo non troverà un Parlamento a lei favorevole, maggioranza inclusa. Se il ministro, infatti, avrà dalla sua parte la piena solidarietà dei colleghi del Ncd, non può dire lo stesso del Pd. Non è infatti da escludere la possibilità che il partito di via del Nazareno voti per la mozione di sfiducia presentata dal M5S: «ascolteremo il ministro in Aula – ha affermato il deputato Pd Angelo Rughetti – e decideremo. Se il contenuto delle intercettazioni sarà confermato, le dimissioni della De Girolamo sono inevitabili».[MORE]
Parole eloquenti, come quelle pronunciate stamani dal segretario di Scelta Civica, Stefania Giannini, nel corso della trasmissione “Coffee Break” su la7: «Io sono dell’avviso che quando un ministro crea imbarazzo al governo di cui fa parte dovrebbe valutare l’opportunità di dimettersi. La diffusione di intercettazioni – ha aggiunto la Giannini – è un atto ignobile e sicuramente deriva da un rapporto distorto fra giustizia e informazione, ma credo anche che quando il comportamento di un membro del governo si rivela politicamente inopportuno, come sembra essere nel caso De Girolamo, le dimissioni diventano opportune».
(Immagine da agi.it)
Giovanni Maria Elia