Cronaca

Caso De Cupis: per i medici non avrebbe subito nessuna lesione mortale

ROMA, 15 NOVEMBRE – Non si tratterebbe di violenza subita fra le mura del carcere quella che ha portato Cristian De Cupis alla morte. Il giovane romano di trentasei anni sarebbe infatti stato ritrovato morto nella sua camera dell’Ospedale di Viterbo tre giorni dopo il suo arresto. Per i medici l’uomo non avrebbe subito lesioni interne rilevanti mentre, secondo i primi risultati dell’autopsia, è stato confermato il riscontro di ecchimosi e di escoriazioni. [MORE]

Arrestato il 9 novembre scorso alla Stazione romana di Termini, il giovane morirà tre giorni dopo per quello che sembra essere stato un arresto cardiocircolatorio e per cui il senatore Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, ha fortemente voluto l’apertura di un’istruttoria chiarificatrice. “Abbiamo richiesto tutta la documentazione utile perche si tratta di una faccenda delicata sulla quale è necessario fare chiarezza” spiega Marino.

Per Marino prioritaria anche la questione sulla comunicazione dell’arresto ai familiari, avvenuta dopo il decesso dell’uomo. “Fondamentale capire se quanto riportato da Angiolo Morroni (garante per i diritti dei detenuti della Regione Lazio) è vero – spiega lo stesso Marino – dopo esserci occupati del caso Cucchi avevamo ottenuto un cambiamento dei protocolli: i medici sono autorizzati fin da subito a parlare delle condizioni del paziente con i familiari, senza il bisogno di permessi speciali da parte della Magistratura”.

“Qui da noi si è sempre comportato bene”: a parlare un medico dell’Ospedale Belcolle di Viterbo a cui De Cupis aveva riferito di essere stato picchiato dagli agenti che lo avevano arrestato proprio alla Stazione Termini. “Era tranquillo anche la notte della sua morte, quando gli venne comunicato che una volta dimesso sarebbe finito ai domiciliari”. Poi la morte nel sonno che, nonostante la salute compromessa dalla tossicodipendenza, resta tuttora un mistero.

Cecilia Andrea Bacci