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SALERNO, 8 NOVEMBRE 2011 – Si è aperto oggi il processo a carico di Danilo Restivo, unico imputato per l’omicidio di Elisa Claps, uccisa 18 anni fa, il 12 settembre 1993, a Potenza. Per il processo è stato chiesto il rito abbreviato e sono previste due udienze, quella odierna e quella del prossimo 10 novembre. Restivo è attualmente detenuto in Inghilterra per l’omicidio di un’altra donna, Heather Barnett.[MORE]
Il GUP, Elisabetta Boccassini, ha rigettato la richiesta di costituzione di parte civile della diocesi di Potenza, secondo il loro legale, Donatello Cimadomo, il fatto che il corpo di Elisa, sia rimasto per molto tempo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dimostra da parte della stessa chiesa una negligenza, ed è questa la motivazione per cui la Mocassini ha rigettato la richiesta. La stessa ha riscontrato una <<mancata diligenza nel controllo e nella gestione dei locali>>.
La mamma di Elisa, Filomena Claps, pensa però che questo processo non farà comunque giustizia alla figlia, in quanto, con sentenza quasi scontata sarà incolpato il solo Restivo, e non tutti coloro che l’hanno aiutato. Filomena in proposito ha dichiarato <<Deve uscire chi ha aiutato Restivo, che Danilo è il colpevole l'ho saputo dal primo momento, dentro di me lo sapevo e l'ho sempre detto. Io voglio sapere chi ha coperto Danilo Restivo>>.
E in merito alla decisione della diocesi di Potenza di costituirsi parte civile la donna ha detto <<Avrei preferito trovare mia figlia comunque, in un campo, dovunque, ma non nella chiesa - ha ribadito - in molti sapevano che in quella chiesa c'era Elisa. Io ho sempre detto che Elisa è entrata e non è uscita. Danilo Restivo è stato aiutato da tutti e queste persone devono fare un esame di coscienza perché se la Barnes in Inghilterra è morta la colpa è di chi non ha fatto il proprio dovere>>.
Dal canto suo Restivo, tramite il suo avvocato, Mario Marinelli, ha fatto sapere di aspettare giustizia almeno in Italia. L’imputato rischia 30 anni, in virtù della richiesta del rito abbreviato, e ha rinunciato alla presenza in aula tramite video conferenza. L’accusa è di omicidio pluriaggravato, quindi compiuto nell’atto di commettere violenza sessuale con crudeltà. A incastrarlo sono soprattutto le indagini fatte dai Ris di Parma e di Roma, che hanno rilevato tracce del dna di Restivo sulla maglietta di Elisa. Tracce che invece, erano misteriosamente assenti nella prima perizia, fatta dal medico legale, Vincenzo Pascali.
In aula il pubblico ministero, Rosa Volpe, ha ripetuto più volte durante la sua requisitoria <<Danilo Restivo è un brutale assassino>>. L’altro pm, Luigi D’Alessio, ha poi continuato <<E’ una vicenda triste, parlano le carte>>.
Oggi è stato sicuramente un giorno importante per la famiglia Claps, il primo passo, dopo 18 anni di silenzio, per cercare di rendere giustizia a Elisa, ma ci vorrà ancora tanto perché tutti i colpevoli paghino così come richiesto dalla famiglia stessa. I famigliari puntano da sempre il dito contro la Chiesa, che secondo i Claps, non poteva non sapere, contro le indagini e in particolar modo contro il magistrato Felicia Genovese, che per prima indagò sulla scomparsa di Elisa e sul medico legale Vincenzo Pasacali, che nella sua perizia non rilevò le tracce del Dna, oggi fondamentali per l’indagine.
Stefania Schirru