Cronaca

Caso Claps, morte di Anna Esposito: clamorosa svolta nelle indagini

POTENZA, 19 SETTEMBRE 2014 - Nei giorni scorsi si è appreso che la Procura della Repubblica di Potenza, nello scorso anno, ha riaperto le indagini sulla morte del dirigente della Digos di Potenza, il commissario Anna Esposito, il cui caso 12 anni prima era stato archiviato come suicidio. Ed ora ha un nome la persona che qualche giorno fa è finita sul registro degli indagati. Ed è un nome di tutto rispetto. Si tratterebbe del giornalista Rai Luigi Di Lauro, uno dei volti storici della redazione del TG regionale.

La donna, 35 anni, venne trovata, il 12 marzo 2001, all’interno della sua stanza nella caserma Zaccagnino della Polizia di Stato a Potenza, strangolata con una cintura stretta intorno alla maniglia del bagno. Le modalità della morte destarono subito dei sospetti, ma alla fine venne archiviato come suicidio. La riapertura delle indagini si è resa necessaria quando si è definitivamente acclarato che nel 2001 l'iter investigativo è stato seguito in modo lacunoso ed impreciso. Così tornano alla ribalta personaggi vecchi e nuovi di una vicenda che per anni ha tenuto con il fiato sospeso la regione e più in generale l'intera nazione: la scomparsa di Elisa Claps, il cui cadavere è stato ritrovato nel 2010, dopo 17 anni, nel soffitto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, e per il quale omicidio è stato condannato in secondo grado Danilo Restivo.
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Il collegamento tra i due casi, e queste è una delle due piste seguite dagli inquirenti, vuole il commissario Esposito quale conoscitrice e depositaria di segreti inerenti la scomparsa della giovane potentina. L'altro filone d'indagine invece, che vede il coinvolgimento di Di Lauro, si inerpica sul sentiero del delitto passionale, stante il rapporto sentimentale tra i due all'epoca della morte della donna. Per tale motivo il giornalista era già stato sentito all'epoca, quale persona informata sui fatti, ma come riferisce il suo difensore, l'avvocato Leonardo Pinto, la sua posizione «fu chiarita oltre ogni dubbio».

(fonte foto: www.nuovasocieta.it)

Giuseppe Puppo