Politica

Caso Catanzaro: il Prefetto Reppucci convochi il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza

Catanzaro 14 maggio 2012 - A chi pensava che il sottoscritto unitamente al circolo “Rinnovamento” avesse abdicato alla politica cittadina , si è sbagliato di grosso e proprio il “caso Catanzaro” dà ragione a chi come me non ha voluto volontariamente prendere parte alla competizione elettorale perché non la reputava qualificante e libera per come invece dovrebbe essere sempre.

I fatti che leggiamo tutti sui quotidiani , delineano una sconcertante pratica oramai diffusa da qualche decennio che vede la città non in mano ai “poteri forti” , bensì in mano ai “poteri criminali” ben più violenti perché subdoli e asfissianti delle libertà individuali.

In tutto questo marasma di eventi, c’è da evidenziare la completa assenza di una immediata presa di posizione del Prefetto di Catanzaro nonché Commissario di Governo S.E. dott. Antonio Reppucci , il quale invece avrebbe dovuto fin da subito essere l’arbitro della questione e soprattutto garantire alla Nazione intera che leggeva il “caso Catanzaro” , che in città lo Stato era fortemente presente e garante delle libertà costituzionali sul voto dei cittadini.
Invitiamo per ciò il Prefetto Reppucci, se non l’avesse ancora fatto, a convocare nel brevissimo tempo il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica sul “caso Catanzaro”, dove oltre a partecipare di diritto il neo sindaco Sergio Abramo in qualità di primo cittadino della città capoluogo, si possa legittimante creare un coordinamento stabile e duraturo tra la Prefettura e la Procura della Repubblica di Catanzaro, titolare dell’inchiesta giudiziaria sulla presunta compravendita elettorale e con ciò relazionare costantemente il Ministro dell’Interno ed il Presidente del Consiglio dei Ministri se a Catanzaro, c’è stato o meno un voto” inquinato” ed in caso di dato accertato prendere la decisione di annullamento dell’intera competizione elettorale; altre posizioni prese o peggio non prese, indebolirebbero la credibilità dello Stato in un territorio già debole visto l’alto indice mafioso nonché la figura dello stesso sindaco Sergio Abramo che indossando la fascia tricolore , ha di fatto assunto una grossa responsabilità politica ma anche morale innanzi a chi l’ha votato ma soprattutto a chi non lo ha votato[MORE]

L’auspicio è che il dato proveniente della urne sia il più veritiero possibile delle aspettative dei catanzaresi ma una legislatura nata sotto una cattiva luce , in un consiglio comunale già delegittimato di per sè dell’opinione pubblica nazionale , è responsabile porgere l’invito al sindaco Sergio Abramo di procedere ad intavolare un tavolo con tutte le forze politiche e sociali della città coinvolgendo l’ opposizione e di formare nelle more delle decisioni che la magistratura ed il Ministro dell’Interno opportunamente informato dal Prefetto Reppucci, intendano adottare, una Giunta comunale di tecnici ed esperti esterni alla politica così come saggiamente già fatto in passato del “suo” collega Stanislao Zurlo, presidente della provincia di Crotone in occasione della bufera giudiziaria di qualche anno fà che colpì proprio la sua amministrazione di centrodestra su una presunta compravendita di voti: in città che merita il titolo di Capoluogo di Regione della Calabria sarebbe un primo segnale di “luce” in un cielo di nuvole che minaccia solo tempesta e con ciò non ci riferiamo solo all’amministrazione comunale……….”

Corrado DIDONNA
Presidente “Il Rinnovamento”- CATANZARO



(notizia segnalata da Corrado Didonna)