Caso Bergamini, la sorella: "E' arrivato il momento di scoprire chi ha tolto la vita a Denis"
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COSENZA, 08 NOVEMBRE 2012- Donata Bergamini, sorella di Denis Bergamini, indimenticato calciatore del Cosenza morto nel 1989 a Roseto Capo Spulico (Cs) in circostanze oscure sulle quali sta indagando la Procura della Repubblica di Castrovillari, in un’ intervista pubblicata dal settimanale Oggi, da ieri in edicola, puntualizza alcuni aspetti della vicenda esprimendo fiducia e speranza per il proseguo delle indagini nonostante il trasferimento dei carabinieri del cosiddetto Gruppo Zeta.
“Non ho mai dichiarato che Denis è stato ‘evirato’. Questa circostanza la lessi a suo tempo su un quotidiano calabrese e la cosa lasciò allibiti e sgomenti i miei genitori, oltre che me e tutti i miei familiari”. “La circostanza –precisa la sorella del centrocampista rossoblu - fu prontamente e seccamente smentita dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari. Purtroppo quello sciagurato articolo continua a mietere i suoi frutti a molti mesi di distanza. Intendo altresì precisare che Isabella Internò non era la fidanzata di mio fratello Denis, ma la ex-fidanzata, in quanto lui al momento della morte l’aveva lasciata ormai da diverso tempo e non voleva più saperne di lei. Voglio inoltre precisare – ha affermato Donata Bergamini - che io non temo che qualcuno non voglia la verità sulla morte di mio fratello (a parte gli assassini e i loro complici), ma ho manifestato dubbi sull’opportunità del trasferimento dei carabinieri che si stavano occupando delle indagini. Questo è il momento del silenzio e non delle polemiche”.
“Dopo aver constatato l’immenso lavoro del mio legale per fare riaprire l’inchiesta per omicidio – ha aggiunto la sorella di Bergamini- ho sempre avuto fiducia e continuo ad averla in tutti coloro che si sono occupati e che anche attualmente si occupano delle indagini, coordinati e diretti in tal senso dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, e dal Sostituto Procuratore, Maria Grazia Anastasia. E’ arrivato il momento di scoprire chi ha tolto la vita a mio fratello negli anni più belli della sua vita, ponendo fine quel maledetto giorno di novembre del 1989 anche alla vita dei miei genitori, che da quel giorno non vivono più, ma si lasciano vivere”. [MORE]
Davide Scaglione