Cronaca
Carne equina in prodotti Buitoni: ritirati tortellini dal mercato italiano
ROMA, 19 FEBBRAIO 2013- Dopo aver colpito l'intera Europa del Nord, lo scandalo della carne di cavallo bussa alle porte del mercato italiano, che si trova a fare i conti con i primi prodotti ritirati dal commercio. Sulla lista degli incriminati, finiscono infatti i i tortellini e i ravioli di manzo Buitoni, su cui i test effettuati della stessa Nestlé hanno rintracciato più dell'1 per cento di DNA equino.
Il colosso alimentare ha immediatamente segnalato la situazione alle autorità, e tranquillizzato i consumatori assicurando che non ci saranno sicuramente problemi di sicurezza alimentare.[MORE]
Via la pasta ripiena dagli scaffali spagnoli e italiani, quindi, mentre in Francia spariscono le lasagne alla bolognese a marchio Nestlé; un portavoce del gruppo ha dichiarato che tutte le consegne di cibi realizzati con la carne di manzo consegnata dalla società tedesca subappaltatrice H. J. Schypke saranno immediatamente sospese.
A nulla servono le raccomandazioni dei governi europei, che rassicurano i cittadini ricordando che la carne di cavallo non rappresenta rischi per la salute umana, e che potrebbero sorgere problemi solo qualora all'animale fossero stati somministrati antibiotici pericolosi per l'uomo: lo scandalo, oramai, ha minato alla base la fiducia dei consumatori, che cominciano a guardare con sospetto la merce di supermercati e fast food.
Secondo un sondaggio realizzato da Nielsen per il Financial Times, i due terzi degli inglesi si dicono contrari alla possibilità di acquistare carne surgelata nel futuro; l'articolo registra un crollo di vendite del 40 per cento nel Regno Unito, mentre in Finlandia e in Svezia, la Lidl continua a ritirare prodotti dal mercato.
Intanto si aspetta il risultato dei test, quei test autorizzati dall' Unione Europea, contro cui l'Italia, prima consumatrice di carne di cavallo, si è scagliata, unica tra gli stati membri; diffondere teorie terroristiche sul consumo di carne equina, dicono molti, è sbagliato.
Ma chi è stat più duramente colpito dallo scandalo, Germania in primis, si lancia con fiducia sulla campagna test scientifici, e organizza addirittura piani alternativi, al di là di quanto stabilito a Bruxelles, per verificare la presenza di altri additivi non dichiarati ( e non consentiti) su un'ampia gamma di generi alimentari.
(immagine da: www.oggitreviso.it)
Simona Peluso