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Carmine Torchia ha presentato il suo 'Affetti con note al margine' alla Ubik di Catanzaro Lido

CATANZARO, 11 SETTEMBRE 2015 - Si è tenuta ieri, presso la libreria Ubik di Catanzaro Lido, la presentazione del terzo disco di Carmine Torchia “Affetti con note al margine”, album che esce oggi in Italia, per conto dell’etichetta indipendente “Private Stanze”.
InfoOggi GrooveOn c’era e ha raccolto per voi emozioni, sensazioni e citazioni.[MORE]

 

La prima parola è di un “affettivamente emozionatoNunzio Belcaro, proprietario della nota libreria catanzarese, il quale dopo aver letto i saluti del non presente Gianluca Pitari, espone il suo personale punto di vista sul Carmine Torchia come artista “poetico ed evocativo”, il quale “mette ogni volta un mattoncino di conoscenza in più, andando sostanzialmente in controtendenza con quello che è il mondo che ci circonda”. Carmine Torchia è un artista che dà ai suoi brani una “dimensione universale fuori dal contesto tempo”, mescolando musica e poesia fino a raggiungere un’alchimia facilmente percepibile dal pubblico.
L’universalità del messaggio in “Affetti con note al margine”, secondo Nunzio Belcaro, è racchiusa proprio nella parola “affetti”, gli “affetti di Carmine” i quali contornati da tante piccole, ma non poco importanti, “note al margine” (società, politica, il mondo che ci circonda, cultura) sono la traccia evocativa e poetica del disco.

Terminato il saluto del “padrone di casa”, la parola passa a Daniela Rabia, la quale attraverso un viaggio tra note biografiche dell’artista, citazioni d’autore, domande e aneddoti simpatici ci introduce, di volta in volta, i brani che il cantautore presenta al pubblico.
Il filo conduttore che collega i tre dischi di Carmine Torchia, secondo Daniela, è il «cielo»: partendo da “L’Astronomo” nel primo disco, riproposto poi nel secondo, fino al “Cielo di Levanto” nel terzo disco.
“Affetti con note al margine” è una serie di missive scritte a destinatari diversi e mai spedite, qui viene citato Lorenzo Calogero ed è doveroso riproporre:

Lettere d’amore
Mandai lettere d’amore
ai cieli, ai venti, ai mari,
a tutte le dilagate
forme dell’universo.
Essi mi risposero
in una rugiadosa
lentezza d’amore
per cui riposai
su le arse cime frastagliate loro
come su una selva di vento.

Il primo brano che Carmine Torchia ci fa ascoltare è “Dio non è un Santo”, subito dopo ci spiega qual è l’ “idea” alla quale è più legato e che reputa utile per cercare di cambiare la realtà che ci circonda. La risposta all’incapacità politica di modificare la situazione attuale sta, secondo Carmine, in una legge morale personale e non nella delega al potere “arrogante”, auspicando ad un mondo ideale governato dalla poesia e dalla bellezza. Il secondo brano che ascoltiamo è “L’amore è un atto politico”.
Alla domanda «che cos’è per te la libertà?», Carmine spiazza tutti con un «la libertà è andare a letto la sera con un sorriso gigante!». La terza canzone “Il cielo di Levanto” è dedicata ai Pink Floyd.
Subito dopo ascoltiamo “Col garofano e la spada”, dedicata a Gabriel Garcia Marquez e a Rafael Alberti. La quinta canzone è “Ammenzu a via”, un brano in dialetto calabrese sotto forma di ninna nanna. E’ il momento dell’ “Ora X” brano scritto durante l’attesa della nascita del figlio Tristan. Un inno alla speranza e alla vita. Con un brano che celebra l’arrivo di una nuova vita, si coglie l’occasione per ricordare il quindicesimo anniversario della strage del Camping Le Giare di Soverato e la morte, qualche giorno fa, del regista Giuseppe Petitto.
Il salmo che viene per te” è l’ultimo brano del nuovo disco che Carmine Torchia ci suona, seguito poi da due vecchi brani “Ma che ne so” e “Case Popolari”.

Daniela Rabia chiude la serata dandoci la sua personale descrizione di Carmine Torchia, definendolo come “uomo comune che parla agli uomini comuni” ma con “canzoni di un folle, intendendo per folle colui che vuole con le sue idee, non cambiare il mondo, ma, non essere cambiato dal mondo”.

“Affetti con note al margine”, è un disco di 14 brani, è uscito oggi e lo dovete assolutamente ascoltare.

 
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Salvatore Saso Signoretti