Cronaca
Carmine Gallippi: "Copertura Corso Mazzini, aprire al dibattito costruttivo"
CATANZARO, 8 OTTOBRE 2013 - (Riceviamo e pubblichiamo) Per quanto riguarda il dibattito in atto sul concorso di idee per la copertura di Corso Mazzini, sono pienamente d'accordo con il delegato all'urbanistica Nisticò quando parla di demolizione sistematica di tutte le idee e del "no" a tutti i costi senza discussione e approfondimento.
Sono d'accordo perché il rigetto a priori di qualsiasi iniziativa innovativa che riguarda la città capoluogo può trasformarsi in boomerang i cui effetti, già visibili per le la scarsa intraprendenza degli anni addietro, possono ledere irrimediabilmente la comunità locale in termini di attrattività.
Se la nostra città oggi ha una situazione urbana precaria e dequalificante la colpa non è quindi solo delle amministrazioni passate ma in parte anche di un preconcetto di alcuni cittadini che non riescono ad immaginare un'architettura diversa rispetto a quella esistente; quindi spesso nella mancanza di coesione nell'azione di stimolo nei confronti degli amministratori locali da parte dei suoi residenti. Un'architettura poco definibile e riconoscibile se si va a cercare uniformità all'interno del tessuto urbano cittadino. D'altronde parte degli attori che ad oggi critica l'idea del Corso coperto ha contribuito in un certo senso alla realizzazione dell'autostazione di P.zza Montenero, cattivo esempio di immaginazione e realizzazione.
Tornando alla riflessione di Carlo Nisticò, il sottoscritto vorrebbe fare un passo indietro ricordando la mancata opera di congiungimento, che doveva essere realizzata su via Kennedy, che avrebbe funto da collegamento tra il tribunale vecchio e il nuovo. Forse anche per la suddetta il dibattito sarebbe dovuto essere più ampio e con una valutazione più approfondita dei pro e contro.
L'appello che faccio è quindi connesso alla necessità di aprire un dialogo che porti migliorie ad in idea nata nella speranza di dare unicità ad una parte della nostra città, un progetto ad oggi esclusivamente vincitore di un concorso di idee, quindi non esecutivo e definitivo.
Ciò detto, mi piace chiudere queste considerazioni con una simpatica riflessione: semmai la progettazione del ponte Morandi fosse avvenuta ai giorni nostri, qualcuno ne avrebbe giudicato l'aggressività ambientale dell'opera e il mancato innesto della stessa nel contesto? Forse si, e in tal caso avremmo forse continuato ad accedere alla città dalla sua vecchia strada.
Notizia segnalata da Carmine Gallippi "Impegno Comune-Catanzaro 1461" [MORE]