Cronaca

Carceri: penalisti Milano a Nicola Gratteri, Bollate è modello

Carceri: penalisti Milano a Gratteri, Bollate è modelloCamera Penale, non è uno spot. 'Inaccettabili sue parole'. MILANO, 11 FEB - Non è uno "spot" il carcere di Bollate, bensì "un modello da condividere e replicare su tutto il territorio nazionale". E' la replica della camera penale di Milano a Nicola Gratteri, il procuratore della Repubblica di Catanzaro che durante la trasmissione televisiva "In mezz'ora in più" condotta da Lucia Annunziata e che è andata in onda domenica pomeriggio su Rai3, ha definito la casa di reclusione aperta nel 2000 nell'hinterland milanese un "mero 'Spot'. "Tale definizione - scrivono in una nota i penalisti - è del tutto inaccettabile. Il carcere di Bollate ha un tasso di recidiva del 17% rispetto alla media nazionale che è di circa il 70%. Si tratta quindi di una realtà positiva che non può e non deve essere banalizzata". E lo testimonia, secondo la Camera Penale, il fatto "che su un totale di 1300 detenuti, oltre 200 contribuiscono al loro mantenimento svolgendo un'attività lavorativa retribuita" che per altro "consente a molti di loro anche di risarcire le vittime". A ciò si aggiungono i 40 detenuti in regime di semilibertà e i 350 che godono di permessi premio. "Il Carcere di Bollate tende pertanto in modo concreto alla rieducazione dei condannati - prosegue la nota - e questo nel rispetto delle norme previste dall'Ordinamento penitenziario. E' la cooperazione tra tutte le figure professionali coinvolte, istituzionali e non, che ha reso possibile tutto ciò". E in più "non è secondario che gli avvocati collaborino con gli operatori alla costruzione di percorsi di reinserimento". "Il carcere di Bollate costituisce pertanto un modello da condividere e replicare su tutto il territorio nazionale - concludono i penalisti -. Gli 'Spot' in materia giudiziaria sono altri e tra questi, certamente, non rientra il carcere di Bollate".