Cronaca
Carceri: decreto per far uscire 4000 detenuti
FIRENZE, 12 GIUGNO 2013- Un decreto legge del governo pronto per questo fine settimana ridurrà la popolazione carceraria di 3.500-4000 persone. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, in un'intervista rilasciata a La Stampa, per adeguare gli standard italiani alle direttive della Corte europea per i diritti umani (Cedu) in seguito alla condanna di maggio scorso per il sovraffollamento delle carceri (cd. sentenza 'Torreggiani').
«Entro il mese di maggio dell'anno prossimo dobbiamo avere risolto il problema». Una delicata questione da affrontare su più fronti tranne quello dell'indulto «che svuoterebbe le carceri di 15-20mila detenuti. Ma non e' in programma come iniziativa del governo: e' una questione che riguarda il Parlamento», puntualizza Cancellieri.
Nell'immediato, dunque, di adotteranno «misure per anticipare alcune uscite dal carcere, e altre per limitare le entrate'', informa Cancellieri anche in vista dell'estate «quando la situazione rischia di scoppiare per il caldo».
«Il 24 giugno -sottolinea il Ministro- ripresenteremo in Parlamento, con qualche correzione, il provvedimento Severino che va nella stessa direzione: far uscire un po' di persone, quelle che hanno mostrato di esserselo meritato, e non far entrare altri che possono essere mandati agli arresti domiciliari o assegnati a lavori socialmente utili».
Parallelamente e' in corso un piano di costruzione di nuovi carceri 'leggeri', da 4-500 posti. «Quest'anno - illustra Cancellieri - ne otterremo altri quattromila, nel 2014 duemilacinquecento, nel 2015 e 2016 altri duemila circa».
«Poggioreale, l'Ucciardone, Marassi» le situazioni carcerarie piu' critiche citate dal Guardasigilli.
La Cancellieri evidenzia che nell’ottica di svuotamento delle carceri l'espulsione dei detenuti stranieri nei Paesi d'origine «»on e' cosi' facile poichè occorre il consenso del detenuto e difficilmente lo concede».
Se e', dunque, ampio il raggio di interventi svuotacarceri, sono tuttavia esclusi quelli sul 41bis. «Quello non si tocca», non accetta discussioni al riguardo il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri.[MORE]
Davide Scaglione