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Carceri, Boldrini: ''Occuparsene non è buonismo''

 ROMA, 21 MARZO – "Occuparsi di chi vive nelle carceri non vuol dire essere indulgenti, o come qualcuno direbbe usando una parola odiosa, 'buonisti'", ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, aprendo a Montecitorio la presentazione della prima relazione al Parlamento del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.[MORE]

‘’Vuol dire - ha aggiunto - occuparsi del fatto che chi entra in carcere può uscirne essendo una persona migliore, con benefici per tutta la società". Riguardo alla questione del sovraffollamento delle carceri, la presidente della Camera ha ribadito come possa essere “vissuto come una 'pena aggiuntiva', una 'ulteriore punizione' dai detenuti”.

Sottolineando inoltre che "c'è differenza tra chi sta in carcere lavorando e facendo un percorso e chi invece sta in carcere senza una prospettiva di riabilitazione", la presidente della Camera ha detto: "Bisogna dare a chi sbaglia la possibilità di rimettersi in piedi". Secondo Laura Boldrini, "una società è più giusta e più sicura quando è più coesa e inclusiva. La società non deve lasciare le persone indietro, e deve aumentare il senso di appartenenza".

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è un organo di garanzia, indipendente, non giurisdizionale che ha la funzione di vigilare su tutte le forme di privazione della libertà, dagli istituti di pena, alla custodia nei luoghi di polizia, alla permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, alle residenze di esecuzione delle misure di sicurezza psichiatriche (Rems), ai trattamenti sanitari obbligatori.

 

Maria Azzarello