Politica
Carceri: Bernardini, D'Elia e Canino in visita a Catanzaro “Nessuno Tocchi Caino”
Carceri: Bernardini, D'Elia e Canino in visita a Catanzaro. "Quadro poco buono, ma si riescono a gestire tante lacune "
CATANZARO, 17 AGO - Rita Bernardini e Sergio d'Elia, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione Nessuno Tocchi Caino e consiglieri generali del Partito Radicale Nonviolento, assieme a Carmine Canino, presidente dell'Associazione nazionale Consumatori di e-cig (Anpvu) sono stati in visita all'indomani di Ferragosto al carcere "Ugo Caridi" di Catanzaro. "Qui ci sono grandi eccellenze - ha detto Bernardini dopo la visita - come un centro clinico di 7 posti dove arrivano da altri istituti in quantità però dieci volte maggiore ed una piscina per idroterapia per detenuti bisognosi che, però, non la trovano funzionante. Purtroppo il sistema non funziona a livello centrale, abbiamo incontrato tantissimi detenuti incompatibili col sistema carcerario.
La magistratura di sorveglianza non è capace di gestire il trattamento del singolo detenuto e si limita a respingere tutto". "Nonostante il quadro poco buono - ha aggiunto Bernardini - mi sento di poter elogiare la direttrice Paravati e la Polizia penitenziaria per come riescono a gestire con tante lacune oggettive questo istituto dove c'è per esempio una pasticceria eccezionale guidata da uno chef vero che si dovrebbe implementare".
Per D'Elia la struttura "è un reperto archeologico, siamo in una dimensione fuori dal tempo: a questo punto della storia dei diritti umani questa struttura - ha sostenuto - nulla hanno a che fare con la vita, con la sicurezza. Va trovato qualcosa di meglio e nutro fiducia nella Ministra Cartabia che, quanto meno culturalmente, parla di una dimensione diversa, quella di una giustizia riparativa: qui però non si ripara nulla, qui si distrugge".
Parole di elogio per il lavoro svolto dalla direttrice Angela Paravati e dalla Polizia Penitenziaria anche da Canino che ha motivato la presenza, in rappresentanza dell'associazione che presiede "oltre che per segnare un punto di vicinanza con le priorità di Bernardini e D'Elia a sostegno dei più deboli, anche per rispolverare una circolare di dicembre 2016 firmata dall'ex Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap), Santi Consolo, con cui si autorizzava il via libera alla diffusione delle sigarette elettroniche, con e senza nicotina, negli istituti penitenziari, sia nei locali pubblici o aperti al pubblico che nei pubblici uffici".
"Le difficoltà però - ha aggiunto Canino - sono insorte nel momento in cui si non si è riusciti a trovare un modello idoneo con le misure di sicurezza delle carceri. Oggi, però, il mercato offre varie tipologie di device, che potrebbero essere idonei. Progetti analoghi sono già stati avviati con successo in Francia e Regno Unito ed auspichiamo e ci mobiliteremo affinché anche in Italia la situazione possa sbloccarsi al più presto in quanto la sigaretta elettronica allevierebbe i danni per la salute sia dei detenuti ex fumatori che dei loro compagni di cella, costretti fino ad oggi ad intossicarsi respirando il fumo da combustione, sia del personale amministrativo".