Cronaca

Carcere per i tre agenti del caso Aldrovandi

BOLOGNA, 29 GENNAIO 2013 – Come si annunciava nell’articolo del 18 gennaio, il Tribunale di Bologna ha deciso la sorte dei quattro poliziotti coinvolti nella morte di Federico Aldrovandi: la via del carcere è stata la scelta definitiva, ma solo per tre di loro – Paolo Forlani, Monica Segatto, Luca Pollastri – accusati di omicidio colposo, mentre il quarto, Enzo Pontani, sarà giudicato a parte durante il mese di febbraio.

Il giudice Francesco Maistro ha dunque preferito questa opzione, proposta dal procuratore generale Miranda Bambace, piuttosto che quella presentata dei difensori sull’affidamento in prova ai servizi sociali o sugli arresti domiciliari. Infatti, nonostante l’incarcerazione sia solo di sei mesi grazie all’indulto che tolse loro tre anni, le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono sembrate troppo gravose al Tribunale per evitare questa scelta. [MORE]

Tra queste: l’uso esagerato dei manganelli per i quali, secondo il Tribunale, sono stati violati una serie protocolli che di sicuro non prevedevano la distruzione degli stessi sul corpo del ragazzo e il non pentimento degli agenti che mai hanno dimostrato dispiacere per l’accaduto ed, in particolare, viene posto l’accento su Forlani.

L’agente Forlani infatti aveva, in un occasione, insultato la madre del giovane Francesco ma si era subito scusato con la stessa per l’accaduto, senza mai pentirsi o dispiacersi con lei per la morte del figlio. Secondo il tribunale questo atteggiamento è da considerarsi strumentale per sottrarsi all’ incarcerazione, che invece è comunque sopraggiunta.

Erica Benedettelli

[immagine da img.studenti.it]