Estero
Capo Protezione Ambientale Usa: "I cambiamenti climatici? Non dipendono dall'uomo"
WASHINGTON, 10 MARZO - "Credo che misurare con precisione (l'impatto) dell'attività umana sul clima sia qualcosa di molto difficile e che esista un immenso disaccordo sul livello di tale impatto. Non sono d'accordo che si tratti di un fattore primario nel riscaldamento globale", queste le parole di Scott Pruitt, il nuovo capo della Environmental Protection Agency (Epa, l'agenzia federale per l'ambiente), scelto dal presidente Donald Trump. "Dobbiamo continuare il dibattito e continuare ad analizzare" l'impatto del CO2, ha aggiunto.[MORE]
L’intervento di Scott Pruitt alla Cnbc che nega la convinzione praticamente unanime della comunità scientifica mondiale arriva relativamente inaspettata, per quanto la posizione di questa amministrazione sulla questione ambientale era chiara già in campagna elettorale quando Trump ha sostenuto ripetutamente che il cambiamento climatico "è una bufala creata dai cinesi".
EPA chief Scott Pruitt says carbon dioxide is not a primary contributor to global warming https://t.co/pYlXvtrIII pic.twitter.com/caTvHc1aVo
— CNBC (@CNBC) 9 marzo 2017
Scott Pruitt non è uno scienziato, bensì un avvocato di 48 anni che ha fatto carriera politica in Oklahoma (di cui è stato anche Attorney General) facendo leva su campagne contro l'aborto, i matrimoni gay, la riforma sanitaria di Obama e soprattutto contro le 'regole' ambientali. Il repubblicano ritiene infatti che la combustione dei derivati del petrolio, del gas naturale e del carbone non contribuisca in maniera determinate all'aumento delle temperature e all'accelerazione del disgelo delle calotte artiche.
Maria Azzarello