Cronaca
Capitale della cultura nel 2019: Palermo stop alla sua corsa. Orlando: "L'impegno resta invariato"
PALERMO, 16 NOVEMBRE 2013 - Finisce alla prima selezione il sogno dell’amministrazione Orlando di portare Palermo al titolo di capitale europea della cultura per il 2019. E’ stato infatti bocciato dalla commissione riunita a Roma il progetto presentato ieri dallo stesso sindaco, dall’assessore alla Cultura Giambrone e da altri esponenti delle attività culturali e imprenditoriali del capoluogo siciliano. Per Palermo ottenere il titolo avrebbe infatti significato investimenti da 323 milioni per il restyling di mezza città, dai nove porticcioli urbani allo Spasimo al parco della Favorita, ma anche 54 milioni da destinare a kermesse, manifestazioni, concerti e spettacoli. Ma le sei città che andranno alla seconda fase sono invece Cagliari, Matera, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Bocciate quindi anche le altre 2 siciliane candidate, Siracusa ed Erice.
Anche se molto amareggiato, il Sindaco, Leoluca Orlando, ha comunque dichiarato che così come era stato annunciato, “il nostro impegno per realizzare il progetto e i progetti legati a Palermo 2019 resta invariato anche dopo l’esclusione dalla lista delle città che proseguono il cammino per essere nominate Capitale Europea della Cultura 2019. Questo percorso – ha continuato - cominciato tanto tempo fa ha visto la partecipazione attiva di centinaia di cittadini, comitati, associazioni che insieme hanno elaborato un progetto per lo sviluppo di Palermo. Quel percorso continuerà con quei cittadini e con tutti coloro che immaginano e vogliono realizzare una Palermo diversa, migliore e più vivibile.”
In armonia con le dichiarazioni del sindaco anche quelle del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone: “Candidare Palermo a Capitale europea della Cultura per il è stata un’ottima intuizione. C’erano tutti i presupposti. Bene ha fatto il Sindaco, Leoluca Orlando, a coinvolgere nel progetto diverse istituzioni, comitati e associazioni. Adesso, nonostante Palermo non sia stata ammessa alla seconda fase, è fin troppo facile accusare e criticare. Sono convinto, invece, che non bisogna disperdere ciò che di buono è stato fatto e continuare, quindi, quel percorso avviato. Pertanto, confermo al Sindaco Orlando la mia completa disponibilità a proseguire nella collaborazione intrapresa affinché Palermo possa diventare, nei fatti, una Capitale europea della cultura”.
Critico invece è stato Rosario Floramo, consigliere comunale del Pd: "Non mi sono mai piaciute le scorciatoie degli eventi straordinari per mascherare le difficoltà di occuparsi della ordinaria manutenzione di una città; una sconfitta va accolta con fair play, ma deve anche farci riflettere: forse quindici anni fa Palermo avrebbe vinto perché rappresentava il vento della primavera, oggi viene esclusa al primo turno. Ci siamo inventati una duplice candidatura, per la cultura, premio serio, e per lo sport, che reputo doppiamente imbarazzante per il livello dell’offerta sportiva cittadina e per l’inconsistenza del titolo stesso, anzi sarebbe cosa utile ritirarne la candidatura. E’ un azzardo definire Palermo capitale, oggi è una città in crisi con un'organizzazione in crisi. Abbiamo bisogno di fare tesoro di questa bocciatura e metterci tutti a lavorare per fare di Palermo una città, normale, magari noiosamente normale".
"Siamo dispiaciuti per la bocciatura di Palermo a capitale della cultura - dicono Giulio Tantillo e Giuseppe Milazzo di Forza Italia - perché è chiaro che è un colpo che la città subisce, un amaro boccone da dover digerire. Ma dobbiamo anche noi fare un mea culpa: Palermo si è presentata piena di spazzatura, in subbuglio per i problemi della Gesip, che ha problemi per le manutenzioni ed è in ginocchio. Questo avrà contribuito alle decisioni della giuria. Ci auguriamo che, per il futuro, Palermo possa meritare questo titolo".
(foto dal sito livesicilia.it )
Michela Franzone [MORE]