Politica
Capellupo: escalation criminale in citta' specchio del disagio sociale
Escalation criminale in citta' specchio del disagio sociale Occorre avere un progetto, una idea di città per portarla fuori dalla crisi
Catanzaro 24 giugno 2012 - Prosegue senza sosta l'escalation criminale che da qualche tempo investe il Capoluogo di Regione.I continui tentativi di furti e rapine, in zone centralissime ed in orari anche di punta, rappresentano un fenomeno inconsueto e nuovo per Catanzaro, che pertanto coglie totalmente impreparati la città ed i suoi cittadini.
Prima, nell'immaginario dei catanzaresi, esisteva solo nella periferia sud una porzione di città totalmente sottratta al controllo dello Stato e decisamente insicura, anche grazie alle connivenze, complicità ed incapacità di esponenti politici ed amministratori, si pensi alle vicissitudini del Pon sicurezza ed alle alleanze politiche elettorali che hanno alimentato e legittimato l'antistato.
Ora l'offensiva criminale si sta trasmettendo contagiosamente in tutta la città, perfino nel suo salotto buono, Corso Mazzini, già colpito dalle chiusure di molti esercenti, generando una evidente preoccupazione non solo nei titolari degli esercizi commerciali che vedono a rischio il proprio investimento economico e progetto di vita ma anche nei cittadini tutti che si sentono fortemente insicuri.
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Un fenomeno destabilizzante che ancora non si è riusciti ad arrestare e sul quale stanno lavorando, nonostante la precarietà di mezzi e risorse, le nostre forze dell'ordine. Ma la soluzione, evidentemente, non è solo prevenire il fenomeno, come ad esempio proposto sulla stampa in questi giorni, attraverso una copertura maggiore ed efficiente di videosorveglianza. Occorre interrogarsi sulla natura dei fenomeni criminali che colpiscono la nostra città e probabilmente non è assurdo ritenere che questi ultimi siano connessi alla terribile crisi sociale, economica, culturale e politica che affanna il Capoluogo di regione e che è peculiare rispetto alla crisi economica internazionale.
In una città nella quale è elevato il tasso di povertà, è crescente il consumo di stupefacenti ed è dilagante la crisi occupazionale, il lavoro se esiste è precario in nero e di stampo feudale, questa escalation criminale si nutre ed origina dal disagio sociale.
La politica non può nascondersi dietro un dito, fingendo di non vedere questa presenza criminale come ha fatto per anni, negando la presenza della 'ndrangheta in città e diffondendo il falso mito dell' "isola felice".
Da una situazione di stallo, come quella che vive Catanzaro, si esce solo con un piano, un progetto serio ed onesto per la città. Con una visione che assicuri al Capoluogo di Regione di rimanere tale, anzi di diventare realmente tale, rinnovandosi, resistendo alle continue offensive politico-campanilistiche e puntando sulle proprie eccellenze, come l'Università, per essere centro vivo ed attrattivo dell'intera Regione.
Innanzitutto si potrebbe partire dalla convocazione di sedute aperte del Consiglio comunale su alcuni temi cruciali della vita sociale di questa città, il lavoro, la cultura, il commercio, i trasporti, l'ambiente, le periferie e l'emergenza criminalità. Consigli nel quale possano confluire le proposte della società civile.
E non sarebbe poi troppo superfluo mettere attorno a un tavolo di concertazione, per esempio sul tema "centro storico", associazioni culturali, commercianti, esperti e forze dell'ordine per iniziare a delineare percorsi condivisi nella gestione delle grandi questioni che incidono sul futuro di questa città.
Vincenzo Capellupo - Consigliere Comunale Pd