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CATANZARO, 13 APRILE 2013 - Nei giorni scorsi con protocollo 30504 ho presentato una nuova interrogazione al Sindaco sulla questione Safe city, alla luce di alcuni atti dell’Amministrazione degli ultimi mesi.
Ed, infatti, non tutti sanno che il Comune di Catanzaro con determinazione 372 del 4 febbraio 2013 pubblicava sulla Guri il bando per la fornitura di tecnologia attraverso l’utilizzo di Consip per la realizzazione di un sistema di video- sorveglianza nei quartieri di Aranceto e nel Centro storico di Santa Maria, il tutto nell’ambito di un PON sicurezza già finanziato per 100mila euro.
La cosa assurda è che il 6 marzo, a solo 1 settimana dalla scadenza naturale del bando fissata per il 13 dello stesso mese, il Comune di Catanzaro con determina 726 decide di revocare il bando in autotutela e di rinviare la procedura della gara a successivo provvedimento.
Tutto molto strano e proprio di questo chiedo conto. Insomma c’è un progetto già finanziato dal Ministero dell’interno per Santa Maria ed Aranceto giunto al termine della procedura di aggiudicazione ma il Comune lo blocca e contemporaneamente chiede una cifra di 24milioni alla regione Calabria per affidare direttamente ad un privato, senza bando, la videosorveglianza in città.
I conti proprio non tornano e qualcuno, evidentemente, è un pò confuso all’interno dell’Amministrazione.
Per questo ho chiesto al Sindaco di conoscere i responsabili di questi errori e di queste scelte nell’Ente e di sapere se il finanziamento bloccato nell’ambito del PON sicurezza risulta ora irrimediabilmente compromesso.
Ma non solo questo è oggetto di interesse. È opportuno sapere quale è stato e con quali mezzi il primo contatto tra la società israeliana e il comune di Catanzaro e quale è la precisa misura del finanziamento. E poi: i sono relazioni tra la decisione di bloccare una gara arrivata al termine e i contatti con la Bunkersec?
A tutto questo si aggiunga che solo lo scrupolo dell’opposizione, di associazioni e di liberi cittadini ha sollevato la questione imponendo maggiore chiarezza, che per ora manca, e un passaggio in Consiglio comunale ancora non calendarizzato.
E lo preciso ad ora non essendoci nessun vincolo di destinazione nel finanziamento quello di spendere 24milioni di euro in telecamere è una scelta esclusivamente politica. Pertanto è giusto proporre soluzioni alternative e chiedere alla Regione un simile somma non solo per video sorvegliare ma anche per prevenire e risolvere il disagio sociale in città vedi formazione, edilizia sociale, recupero scolastico, trasporti centro-periferie, centri aggregazione, lavoro, inclusione sociale.
A tutte queste domande ho chiesto risposte nella mia interrogazione. Ed anticipo, come già fatto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, che chiederò formalmente dei preventivi a società partendo come giusto da quelle locali e poi le nazionali ed internazionali, specializzate nei servizi di vigilanza e sicurezza, giusto per capire perché i conti ai cittadini catanzaresi proprio non tornano.[MORE]
Vincenzo Capellupo – Consigliere Comunale PD