Cronaca

Caos Tares a Stalettì, insieme per Cambiare: Vogliamo risposte

STALETTI (CZ), 24 GENNAIO 2014 - Classificazioni degli immobili approssimative, cartelle esattoriali imprecise, tariffe applicate a macchia di leopardo. E’ questo lo scenario tratteggiato dal movimento “Insieme per Cambiare” in merito alla TARES imposta ai cittadini dal Comune di Stalettì. A denunciare la situazione è stato Joe Calabretta, presidente del movimento stalettese, che nei giorni scorsi ha ufficialmente depositato una richiesta di chiarimento in comune.
«Abbiamo riscontrato diverse anomalie – ha affermato Calabretta - e abbiamo già provveduto a segnalarle alla dirigente del servizio».

Nel mirino dell’associazione stalettese c’è soprattutto la difformità nella classificazione degli immobili: «Mentre alcuni circoli associativi vengono considerati alla stregua di locali commerciali pur non essendolo, altri vengono classificati come abitazione, generando una forte confusione che di certo non agevola i rapporti tra cittadinanza e amministrazione». Nella lettera indirizzata al sindaco e alla Responsabile dell’ufficio tributi, Calabretta ha espressamente richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico per ridiscutere i criteri di classificazione aggiungendo che «ciò consentirebbe di effettuare anche un controllo sull’attività delle diverse associazioni, rilevando sedi dichiarate e non».[MORE]

Sempre riguardo al tema dell’imposta, il presidente del movimento “Insieme per Cambiare” ha inteso sottolineare il proprio punto di vista, rispondendo a quanto affermato dall’esponente della minoranza Gregorio Aversa e suggerendo nuove pratiche al comune: «Chi chiede l’annullamento delle tariffe della TARES per un ritorno alla TARSU non ha ben chiaro il quadro legislativo in cui si collocano queste due imposte. L’ipotesi formulata da Aversa è improponibile e nessun comune può arrogarsi il diritto di tornare indietro.

Ciò che l’amministrazione può fare, invece, è mettere in campo delle politiche più omogenee per ciò che concerne il recupero delle risorse, cominciando da una più equa ed attenta gestione dei fondi derivanti dall’occupazione del suolo pubblico, continuando poi con quelli relativi alle affissioni pubbliche e alle concessioni. Recuperando queste risorse l’amministrazione avrebbe la possibilità di incentivare il rilancio turistico della zona, proponendo, perché no, anche un ridimensionamento delle imposte».

(Notizia segnalata da Guseppe Calabretta)