Politica
Caos e confusione all'interno del Pd. Zanda: "Renzi deve abbandonare"
ROMA, 1 MAGGIO – Continuano gli scontri interni al Partito Democratico. In seguito alle dichiarazioni di Matteo Renzi, intervistato a Che tempo che fa, nelle quali sosteneva la necessità del Partito di andare all’opposizione e di rifiutare qualsiasi accordo con Di Maio, dure sono state le risposte dei principali esponenti democratici.
Il segretario reggente Maurizio Martina ritiene che dichiarazioni del genere portano “solo all’estinzione e un distacco sempre più marcato con i cittadini e la società. In queste ore stiamo vivendo una situazione politica generale di estrema delicatezza. Per il rispetto che ho della comunità del Partito Democratico porterò il mio punto di vista alla Direzione nazionale di giovedì, che evidentemente ha già un altro ordine del giorno rispetto alle ragioni della sua convocazione". E aggiunge: "Servirà una discussione franca e senza equivoci perchè è impossibile guidare un partito in queste condizioni e per quanto mi riguarda la collegialità è sempre un valore, non un problema”.[MORE]
Parole condivise dall’ex capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda: "Il Pd ha bisogno con urgenza di un congresso che dia atto del profondo cambiamento dei nostri equilibri interni. Penso che Martina abbia ragione, l'atteggiamento di Renzi fa molto male al Pd", ha detto. "Vedo dai sondaggi che oggi Renzi è meno popolare di Martina e Gentiloni, per non citare Salvini e Di Maio. E questo vorrà pure dire qualcosa", afferma Zanda. "Quando ci si dimette bisogna abbandonare il campo". L’ex premier Matteo Renzi ha risposto così alle critiche che gli sono state mosse contro: "Sono stato eletto in un collegio. Ho il dovere, non solo il diritto, di illustrare le mie scelte agli elettori. Rispetto chi nel Pd vuole andare a governare con M5S, ma credo sarebbe un grave errore". E a chi lo accusava di aver commesso un errore a fare certe dichiarazioni pubbliche in Tv, come il presidente della regione Lazio Zingaretti, Renzi ha risposto: “ Rispetto per tutti, censura per nessuno: davvero tutti possono andare in TV tranne uno? Non scherziamo, amici. Continuerò ad ascoltare tutti e a dire la mia ovunque: in direzione, in assemblea, in Parlamento, sui social, in TV".
Ieri sera è arrivata anche la dura risposta di Luigi Di Maio, che accusa il Pd di non riuscire a liberarsi dell'ex segretario dall'ego smisurato e attraverso un video su Facebook ha invitato il leader del Carroccio a chiedere insieme al Presidente Mattarella di tornare al voto a giugno.
Federico De Simone
fonte immagine: ilsole24ore