Politica
Cantone: "Nesso tra corruzione e fuga cervelli"
MILANO, 23 SETTEMBRE - Raffaele Cantone torna a suonare la sveglia. Il presidente Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione, ndr) ha lanciato l’allarme in relazione al mondo accademico italiano: «Siamo subissati di segnalazioni su questioni universitarie, soprattutto sui concorsi». Il riferimento, piuttosto chiaro, concerne le modalità di assegnazione di cattedre e incarichi del mondo scolastico-universitario.[MORE]
Intervenuto da Firenze al convegno dei responsabili amministrativi delleuniversità, Cantone ha rincarato la dose: «Non voglio entrare nel merito, non ho la struttura né la competenza ma la riforma Gelmini secondo me ha finito per creare più problemi di quanti ne abbia risolti». Un attacco durissimo, scevro da qualsivoglia timore reverenziale.
L’analisi di Cantone pare piuttosto netta: «In una università del Sud è stato istituzionalizzato uno scambio: in una facoltà giuridica è stata istituita una cattedra di scuola greca e in una facoltà letteraria una cattedra di istituzioni di diritto pubblico. Entrambi i titoli erano i figli di due professori delle altre università».
L’esempio di Cantone evidenzia le pecche della riforma Gelmini: una riforma «che ha istituzionalizzato il sospetto, il che ha portato a situazioni paradossali». Il presidente dell’autorità amministrativa ha anche bocciato la decisione del sindaco di Roma Virginia Raggi sul No alle Olimpiadi: «L’ho detto in tempi non sospetti, quindi non può essere considerata una polemica nei confronti della sindaca Raggi: resto perplesso sul fatto che qualcuno possa far ritenere che i rischi di corruzione non giustifichino un’opera».
Cantone ha invitato a non diffondere la paura nel paese: «Fino a quando noi ci ritrarremo per la paura, rischieremo di non diventare mai un paese normale. Dobbiamo fare in modo che tutto questo non si verifichi» - ha concluso.
Per il momento nessuna replica da parte della sindaca Raggi. Perplessa invece l’ex ministra Maria Stella Gelmini, la cui riforma è stata oggetto delle critiche di Cantone: «Mi spiace che un uomo come lui pensi che un ministro debba chiudere gli occhi di fronte a tanti casi di parentopoli e raccomandazione negli Atenei».
Il riferimento è al divieto previsto dalla legge di assunzione di parenti e affini entro il quarto grado all’interno dello stesso dipartimento. «La riforma – ha aggiunto Gelmini – aveva l’obiettivo di rendere i concorsi meno discrezionali, super partes e orientati alla meritocrazia».
foto da: iltempo.it
Cosimo Cataleta