Politica
Cantone duro sulla sanità: "terreno di scorribande da parte di delinquenti di ogni tipo"
ROMA, 6 APRILE 2016 - Dichiarazioni molto dure da parte del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, intervenuto alla presentazione del Rapporto di Transparency Italia, Censis e Ispe-Sanità in occasione della prima giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Presente anche la ministra della Salute, Lorenzin: "Reato di corsia odioso. Ecco il mio piano anticorruzione". [MORE]
Non usa mezzi termini Raffaele Cantone, presidente dell’autorità nazionale anticorruzione, che definisce "la sanità, per l'enorme giro di affari che ha intorno e per il fatto che anche in tempi di crisi è un settore che non può essere sottovalutato, è il terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma". La dichiarazione di Cantone arriva durante la presentazione del Rapporto di Transparency Italia, Censis e Ispe-Sanità, in occasione della prima giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Secondo i dati in possesso del governo, sprechi, inefficienze e corruzione presenti nella sanità costano al nostro paese complessivamente 23,6 miliardi di euro l'anno. Solo per infezioni e epidemie in corsia, il costo è di due miliardi.
Tra i presenti anche la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, che concorda "pienamente con il presidente dell'Anac quando ricorda che la Sanità è un settore ad alto rischio di corruzione, ma ciononostante garantisce standard elevatissimi di qualità delle prestazioni agli assistiti. Trasparenza, legalità, contrasto della corruzione devono costituire obiettivi precisi per tutti gli attori del Ssn. Con l’Anac, con l’ausilio di Agenas – aggiunge la Lorenzin – abbiamo recentemente lavorato per varare la nuova 'sezione del Piano nazionale anticorruzione dedicata alla Sanità. Fra qualche giorno io e il Presidente Cantone sottoscriveremo un apposito Protocollo per attuare controlli congiunti per garantire la piena e puntuale attuazione del Piano". In più, prosegue la ministra, "nella Legge di stabilità 2016 è stato introdotto l’obbligo per tutte le aziende sanitarie di effettuare acquisti in modo accentrato, tramite Consip o tramite le centrali uniche regionali"
Il report 2016 rileva che il 37,2% delle strutture sanitarie italiane ha fatto registrare un episodio di corruzione negli ultimi 5 anni, un episodio su tre non e' stato affrontato in maniera appropriata. Ad affermarlo sono gli stessi dirigenti delle 151 strutture sanitarie che hanno partecipato all'indagine. Il 77% dei dirigenti sanitari ritiene che ci sia il rischio concreto che all'interno della propria struttura si verifichino fenomeni di corruzione (e questo rischio è giudicato elevato dal 10% di loro). Le regioni con la piu' alta percentuale di aziende sanitarie che non adempiono agli obblighi anti corruzione sono quelle centro meridionali: Molise al 100% , Calabria 88,9%, Campania 60%, Sicilia 57,9%.
(fonte immagine lettera43.it)
Giuseppe Sanzi