Cultura e Spettacolo
Canti di lotta e "appunti per la rivoluzione" al Teatro Rossi Aperto di Pisa
PISA, 22 OTTOBRE 2012- Il 27 settembre 2012, con un’azione che vede protagonisti studenti e precari dello spettacolo il Teatro Rossi di Pisa è stato riaperto e restituito nuovamente alla cittadinanza.[MORE] Questo magnifico teatro settecentesco ha visto calcare sul proprio palcoscenico opere di lirica e di balletto per oltre due secoli, raggiungendo il massimo splendore soprattutto nei primi anni del ‘900. Negli anni ’60 il Rossi è dichiarato inagibile, dopo la chiusura cade nel degrado più totale, diventando deposito di biciclette e motorini.
Nel 1981 la Soprintendenza dei Beni Culturali di Pisa ha indetto i lavori di ristrutturazione che non sono però mai giunti a conclusione; di qui la decisione da parte di questo gruppo di precari attivi nel mondo dello spettacolo e della conoscenza di riavviare le attività all’interno della struttura. Si è partiti con umiltà chiedendo ai cittadini di portare sedie e candele, ma nel corso delle settimane, grazie all’affluenza costante ed al duro lavoro di un gruppo fisso di volontari, le attività si sono moltiplicate.
Hanno calcato il palco artisti quali Les Anarchistes, la English Theatre Company; si sono tenuti dibattiti sulla Nouvelle Vague e Philippe Garrel, attraverso la proiezione di alcune pellicole del regista francese e con il commento di Enrico Ghezzi, ideatore di Blob. Spettacoli di danza, attività ludiche per bambini nel pomeriggio della domenica, assemblee pubbliche, senza dimenticare la serata del mercoledì che permette ai giovani talenti di potersi esibire nell’open stage.
Ieri sera altro spettacolo di alto livello, con il concerto del coro “Controcanto”. Il gruppo attinge il materiale soprattutto dal ricchissimo canzoniere pisano; attraverso canti anarchici, partigiani, di lotta operaia, stornelli anticlericali si propone di sensibilizzare le coscienze della popolazione, compiendo spesso parallelismi tra la corruzione e i soprusi compiuti dalla chiesa e dai primi governi del giovane Stato italiano alla fine dell’800 e la situazione attuale; irrinunciabili riferimenti a Pietro Gori con la lettura di un passo dalle sue prigioni. Commovente l’interpretazione del “Galeone” e chiusura con l’immancabile “Bella Ciao” cantata in coro dagli astanti.
Nella seconda parte della serata sale sul palco Beppe Casales e i suoi “Appunti per la rivoluzione”; gradevolissimo monologo dell’artista genovese, coproduzione della Compagnia Via e Radio Sherwood. La riuscitissima pièce, nuda e cruda nella sua inesistente scenografia vede la sola presenza del protagonista davanti al pubblico. La critica ironica e amara è rivolta alla società dei consumi, alla televisione che ci bombarda di pubblicità che finiscono per imbottirci il cervello di informazioni delle quali non avremmo bisogno, del processo di lobotomia che in maniera costante e spesso passiva compie il tubo catodico imponendoci modelli di bellezza e di comportamento estranei alla natura dell’essere umano. Non si ascolta più, non ci si tocca più, tutto scivola in maniera inesorabile e spesso la realtà è quella del non sentirsi più vivi; la paura domina la società contemporanea.
Casales riesce a tenere il palco e attirare lo spettatore rendendo la rappresentazione cabarettistica, nonostante la profondità dei messaggi, che già a partire dal titolo dell’opera , vuole inviare. Invito finale “compra solo quello di cui hai bisogno, mangia solo quando hai fame”.
Stasera alle ore 21.30 appuntamento con la compagnia LeViedelFool che presenterà alcune scene di Requiem For Pinocchio.
Foto di Guido Mencari - www.gmencari.com
Ilenia Galluccio