Cultura e Spettacolo
"Cantare all'Amore" va in scena al Teatro Kismet
"Quando c'è di mezzo l'amore, di solito ci si inganna da tutte e due le parti" scriveva Casanova in “Storia della mia vita”. Ma può davvero l’inganno muovere il sentimento più discusso e duraturo della storia del genere umano? Io ti sposo perché sei ricco, ti amo perché non ho niente da fare, mi sono innamorata di te perché non ho mai fatto l’amore. Cosa c’è dietro tutto ciò?[MORE]
In “Cantare all’amore”, spettacolo messo in scena dalla compagnia "La Ballata dei Lenna" al Teatro Kismet di Bari, i tre personaggi compaiono perfettamente costruiti sul ruolo del sarto gobbuto (Nicola Di Chio) e delle due sorelle, la brutta e la bella (Paola Di Mitri e Miriam Fieno). Le sfumature delle diverse storie, rappresentano un amore "bastardo" figlio di entità misteriose. Esso viene proposto al pubblico in modo ironico e grottesco sotto forma di flash. Botta e risposta in continuo crescendo, dietro il velo dell' ipocrisia si mostra nella sua parte un po’subdola e un po’ ingenua.
Una tinta di capelli, un vestito da sposa inadeguato e riciclato, delle scarpe troppo alte, una maglietta bucata… i tre personaggi così come i loro oggetti di scena sono completamente inadeguati all’amore. Si trovano a fare i conti con le proprie pulsioni, a tenere a bada i propri desideri, a riscoprirsi teneri e violenti insieme. Ma dietro si fa strada sempre lo stesso motto: l’inadeguatezza all’amore.
Nel nostro “nuovo mondo”, pieno di conti e lotte continue, c’è ancora tempo per amare? Quell’amore puro e pieno che si legge nei vecchi romanzi?
“Non c'è tempo da perdere in carezze, non c'è più tempo” pensano i personaggi di "Cantare all'Amore"... eppure l'amore è una favola, e tra lustrini e sogni d’altri tempi resta sempre una luce fissa e luminosa della nostra vita.
Roberta Lamaddalena