Cannabis: la radicale Rita Bernardini, condotta in caserma dai carabinieri
Cronaca Lazio Roma

Cannabis: la radicale Rita Bernardini, condotta in caserma dai carabinieri

mercoledì 17 luglio, 2019

ROMA, 17 LUGLIO - L’esponente, ed ex parlamentare del  partito radicale Rita Bernardini, è stata condotta questa mattina dai carabinieri presso il comando dell’Arma di via Cassia, a seguito di un controllo effettuato dagli stessi militari presso la sua abitazione, dove – così ha reso noto il suo avvocato Giuseppe Rossodivita - “ne sono usciti con delle buste di cannabis che lei coltiva a scopo terapeutico, come ha più volte affermato senza farne mistero». 

L’attivista del partito radicale aveva postato questa mattina alle ore 9.00 su facebook: “Forse è la volta buona. Telefonata dei carabinieri: lei è in casa? No, veramente sono sul treno per andare a Parma (laboratorio Spes contra Spem nel carcere), sto fuori 2 giorni. Deve venire qui! Ho fatto appena in tempo a scendere dal treno e ora sono su un taxi verso casa. #cannabis regolamentata! Accesso alle cure!!!”. Allegate al post le foto delle piante di cannabis che coltiva nel suo terrazzo a scopo terapeutico. 

E’ stata trattenuta nella caserma dalle 8.30  fino alle 13.20. All'ex deputata radicale sono state sequestrate 32 piantine di marijuana che coltivava da lungo tempo sul balcone di casa, e denunciata a piede libero per la ‘coltivazione di sostanze stupefacenti’. “A Rita Bernardini non è stata applicata nessuna misura cautelare ma è stata denunciata a piede libero. Successivamente ci sarà un processo”, ha reso noto l’avvocato Rossodivita. 

“Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti, 32 piante tra un metro e un metro e venti. A verbale del sequestro ho fatto allegare una dichiarazione: esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto, come accade a tutti i cittadini che vengono sorpresi a coltivare marijuana. Cosi si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere uguale per tutti. La vera disobbedienza civile esige che con ci siano esimenti di tipo politico quando si decide di violare la legge in vigore. Che migliaia di malati non riescano ad accedere ai farmaci cannabinoidi per l’inefficienza dello Stato è semplicemente intollerabile, tanto più che la legge che ne prevede la somministrazione risale al 2007” - ha reso noto l’ex parlamentare radicale all’uscita della caserma.

Luigi Palumbo

Fonte immagine: Open


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