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CANNES 65, la seconda giornata: le rivoluzioni incompiute di Audiard e Nasrallah
CANNES, 18 MAGGIO 2012 - Sarà pur lungo, questo red carpet, ma è tempo che Cannes entri nel vivo del concorso cinematografico. La seconda giornata ha visto come protagonista Jacques Audiard con il film De rouille ed d’os (Ruggine ed ossa), tratto dai romanzi di Craig Davidson. Il film racconta la storia di Stephanie, istruttrice di orche ammaestrate che perde le gambe. Non sono mancati gli applausi, soprattutto della stampa francese: non pare, però, sia sciovinismo, vista la qualità dell’opera (in Italia in autunno, distribuita da Bim). Bella e brava la protagonsita Marion Cotillard, premio Oscar per La vie en rose – in cui interpretava l’icona Edith Piaf – e protagonista dell’atteso The Dark Knight Rises, l’ultimo Batman firmato da Christopher Nolan. Secondo noi, favorita come migliore attrice della kermesse.
Si passa dal melodramma individuale alla tragedia collettiva con Apre's la bataille (Dopo la battaglia), incentrato sulla rivoluzione “incompiuta” in Egitto di Mubarak, sia pure sullo sfondo di un’altra storia particolare: quella di un uomo divorato dal rimorso per un episodio che lo ha visto protagonista durante le proteste in piazza Tahrir (2 febbraio 2011), ma la cui vita viene sconvolta dall’incontro con una donna divorziata, laica e rivoluzionare. Di là dell’opera – un po’ reportage, un po’ storia d’amore: di sicuro coraggio – hanno fatto discutere le dichiarazioni rilasciate dal regista Yousry Nasrallah, che interrogato sulla possibilità di una proiezione della pellicola in Israele, ha replicato seccamente: «No, almeno sino a quando gli israeliani non tratteranno meglio i palestinesi nei “territori occupati”».
Aprono, intanto, la altre sezioni del Festival. Per “Un certain regard” è avvenuta la proiezione del film Mistery di Lou Ye, fascinoso thriller cinese, il primo girato in patria dal 47enne autore di Summer Palace e Love and Bruises. Una donna scopre il tradimento del marito, ma poco dopo viene travolta da un’auto. Il poliziotto che segue le indagini sospetta che non si tratti di una semplice coincidenza, ma verificare l’ipotesi si dimostrerà piuttosto complicato. «Nel mio paese oggi tutto si negozia – ha spiegato il regista – e la legge non ha alcuna forza autonoma. E quindi non ne ha nemmeno la morale. È per questo che, alla fine il protagonista maschile commette un crimine. A nessuno sta a cuore oggi la verità. E il risultato è quel mistero che ho voluto evocare nel titolo».[MORE]
A riprova del fatto che la seconda giornata di Cannes sia stata prettamente cinefila, arrivano due opere d’autore. La prima è Paradise del corrosivo regista austriaco Ulrich Seidl, già noto negli anni novanta per i durissimi Canicola ed Import/Export. Nell’ultima pellicola, Seidl affronta la tematica del turismo sessuale, con efficacia eretica, senza risparmiare colpi bassi e, soprattutto, con una commovente Margarete Tiesel, vittima e carnefice (di sé stessa). Altro titolo molto atteso era The We and I di Michel Gondry (L’arte del sogno, Se mi lasci ti cancello, Be kind Rewind), davvero eclettico, misurando la distanza tra l’ultimo cinecomix The green hornet e quest’opera low budget in stile cinema indipendente. The We and I Ha aperto ieri la 44esima Quinzaine des Réalisateurs, tra applausi e qualche critica. Il film segue il tragitto di un bus che, nel Bronx, porta a casa alcuni ragazzi alla fine dell’ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze estive.
Spazio, infine, anche alla World Cinema Foundation di Martin Scorsese che ha portato sulla Croisette After the curfew e Kalpana. Adesso, però, tocca all’Italia: terza giornata con Matteo Garrone (Reality, in concorso) e Dario Argento (Dracula 3D, proiezione di mezzanotte). Con l’auspicio che in questa terza giornata non siano messi in ombra da Sean Penn e Madagascar 3.
(in foto: Marion Cotillard in una scena del film Ruggine ed ossa di Jacques Audiard)
Antonio Maiorino