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Canada, strage in moschea: incriminato lo studente sospettato

QUEBEC CITY, 31 GENNAIO - È stato formalmente accusato di omicidio premeditato e tentato omicidio Alexandre Bissonnette, lo studente ventisettenne di scienze politiche arrestato per l'attacco di domenica alla moschea di Quebec City, dove sei persone sono state uccise, tra le quali anche l'imam, e 19 ferite. In particolare, a suo carico le autorità canadesi hanno posto sei capi d'accusa per omicidio di primo grado, e cinque capi d'accusa per tentato omicidio.

Da quanto si apprende dai media canadesi che citano fonti di polizia, Bissonnette avrebbe chiamato gli agenti mezz'ora dopo la strage, consegnandosi. La seconda persona fermata ieri, hanno precisato le autorità, è stata interrogata come testimone. Il presunto autore dell'attacco è stato arrestato dalle forze speciali canadesi ad una ventina di chilometri dal luogo della strage dopo aver riferito alla polizia, di essere pronto ad arrendersi.[MORE]

"Ad Alex piacevano Trump, Marine Le Pen e le forze di difesa israeliane su Fb, rendendo improbabili i legami con la Jihad'', ha scritto in un tweet l'analista israeliana Rita Katz, direttrice di Site Intelligence Group, società Usa che si occupa di pubblicare tutte le attività online delle organizzazioni jihadiste.

Nel mentre, è stata divulgata l'identità delle sei vittime della follia omicida di Bissonnette, che comparirà di nuovo in tribunale il prossimo 21 febbraio: Azzeddine Soufiane, 57 anni, macellaio, padre di tre figli, del 60enne Khaled Belkacemi, professore all'università Laval, del 41enne impiegato Abdelkrim Hassen, anche lui padre di tre figli, 41. Le altre vittime sono il 44enne Aboubaker Thabti, e due cittadini di origine guineana: Mamadou Tanou Barry, 42 anni, e Ibrahima Barry, 39.

Luigi Cacciatori

Immagine da bbc.com