Canada, la corte approva pesanti restrizioni sulla prostituzione
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TORONTO, 21 DICEMBRE 2013 - La Corte Suprema del Canada ha inflitto severe restrizioni in materia di prostituzione, tra cui il divieto dei bordelli e dell'adescamento in strada, dichiarando le leggi vigenti incostituzionali perché violano la sicurezza delle prostitute. La decisione sarà effettiva entro un anno, e invita il Parlamento a cercare nuove soluzioni per regolare il mercato del sesso. La prostituzione è tecnicamente legale in Canada, ma gran parte delle attività ad essa connesse risultano illegali. La corte ha ritenuto tali divieti eccessivi, o grossolanamente spropositati rispetto all'obiettivo della legge. Il nuovo disegno tenterebbe di evitare le “zone franche” in cui le prostitute sono altamente esposti ai rischi degli sfruttatori, e dovrebbe rendere il lavoro meno pericoloso per coloro che non hanno altra scelta che lavorare nel mercato del sesso.
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Alcune prostitute avevano avviato tempo fa una battaglia contro le leggi canadesi, affinché si salvaguardasse il lavoro specie nei bordelli, con l'introduzione dello screening dei clienti e di guardie del corpo. La fazione opposta sosteneva invece la linea dell'abolizione della prostituzione, poiché non c'è diritto costituzionale che consente di acquistare una donna per sesso.
La sicurezza delle prostitute è diventato un tema caldo, a seguito del processo del 2007 del serial killer Robert Pickton, accusato di aver ucciso diverse prostitute in Vancouver.
Foto: aljazeera.com
Dino Buonaiuto