Politica

Campidoglio, nuova bufera: salari da 360 milioni di euro

ROMA, 19 GIUGNO 2015 – Nonostante i problemi provenienti dall’inchiesta “Mafia Capitale” e quelli che da sempre caratterizzano la città e la sua amministrazione, ecco che Roma si appresta ad affrontare un’altra bufera che ha investito in pieno il Campidoglio. Il Ministero dell’Economia in pratica, ha puntato il dito sulla gestione delle voci extra dello stipendio, ovvero i salari accessori, «indebitamente erogati» da Roma Capitale ai propri dipendenti, circa 23.000, e che ha provocato un buco di oltre 360 milioni di euro. Si tratta di extra destinati a premiare la produttività dei dipendenti che nel corso degli anni si sono gonfiati a dismisura. E ciò sembra sia accaduto perché i salari venivano elargiti senza distinzione a tutti gli impiegati, indipendentemente dall’impegno mostrato e dai risultati ottenuti. “Bonus a pioggia” dunque, erogati prima che entrasse in vigore la riforma del sistema voluta proprio da Ignazio Marino. Un’autentica “doccia fredda” per l’attuale sindaco di Roma, anche perché la questione risale al periodo compreso tra il 2008 e il 2013, quindi durante l’amministrazione di centrodestra.

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A questo punto, per evitare una procedura della Corte dei Conti per danno erariale, il Campidoglio dovrebbe azzerare, o quantomeno dimezzare, il fondo del salario accessorio per i prossimi anni. Ma dalla Giunta Marino fanno sapere che ciò non farebbe altro che provocare «problemi di ordine pubblico» perché i romani, a causa di questi provvedimenti, vedrebbero ridursi dei servizi che sono fondamentali come gli asili nido, gli uffici comunali e la polizia municipale. Inoltre, si profilano anche le prevedibili proteste dei lavoratori, coi sindacati che già minacciano di bloccare la città in vista del Giubileo.

(foto: iltempo.it)

Alessio Crapanzano