Campagna "Dissociati!" :L'inganno del contratto di associazione in partecipazione
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BARI, 24 NOVEMBRE 2011- Raccogliere esperienze e segnalazioni dei lavoratori e proporsi come punto di riferimento e come antidoto ad una forma contrattuale che sottrae diritti. E’l’obiettivo della campagna “Dissociati!” di Filcams e Nidil Cgil contro l’abuso del contratto di associazione in partecipazione nel commercio e nei servizi.
Partita l’11 novembre a Roma, la campagna “Dissociati!” sarà illustrata a Bari sabato 26 novembre durante una conferenza stampa alle 17.30 in via Sparano angolo via Dante (marciapiede difronte alla Libreria Laterza), dove a partire dalle 15 [MORE]sarà allestito un banchetto informativo utile anche per quei lavoratori che vorranno segnalare in forma del tutto anonima, le aziende che applicano impropriamente questo tipo di contratto. "Il nostro obiettivo – spiega Nico Disabato segretario generale Nidil Cgil Bari – è quello di informare e tutelare i lavoratori dei loro diritti. Chi ci propone una buona offerta in un punto vendita potrebbe essere una commessa privata dei suoi diritti. Come consumatori è utile sapere cosa si nasconde nel settore del commercio", conclude il segretario Nidil.
Il contratto di associazione in partecipazione stabilisce che l’imprenditore attribuisca al lavoratore una partecipazione agli utili dell'azienda, in cambio di un apporto di carattere economico o, come avviene nella quasi totalità dei casi, di un apporto lavorativo.
In realtà accade che l’associazione in partecipazione venga usata come mezzo per eludere il contratto di lavoro dipendente, risparmiando così sui costi. E i numeri parlano chiaro: ai 52.459 associati in partecipazione iscritti nel 2010 alla gestione separata Inps, è stato corrisposto un compenso medio di circa 640 euro mensili a fronte delle 14 mensilità previste dal contratto del settore.
"L’iniziativa che presentiamo il 26 novembre – spiega Barbara Neglia, segretario provinciale Filcams Cgil Bari – è il viatico per raggiungere tutti quei lavoratori con contratto atipico quale appunto quello di associazione in partecipazione nel commercio e nei servizi, a cui vengono negati i diritti contrattuali CCNL commercio illudendoli di poter percepire a fine anno un utile che il più delle volte risulta essere a pareggio. Nel settore commerciale, denuncia Barbara Neglia, si possono citare alcune aziende come Mercatone Uno quale primo fruitore di questa tipologia contrattuale.
In Puglia sono 1819 gli associati in partecipazione. Il 26% di questi sono under 30, quindi lavoratori con meno di 30 anni, (dato questo che rispecchia la percentuale nazionale). La percentuale delle donne impiegate con questo tipo di contratto, 28.044, supera quella degli uomini che si attesta sui 24 mila.
Al sud purtroppo c’è un problema in più rispetto alle regioni del centro-nord dove il fenomeno dell’associazione in partecipazione è significativo rispetto al resto d’Italia – ha detto il segretario generale della Cgil di Bari Giuseppe Gesmundo. Nel meridione la disoccupazione dilagante fa aumentare l’offerta di manodopera a basso costo quindi il lavoratore non potendo scegliere è vincolato a condizioni occupazionali al limite della decenza. La battaglia che vede il sindacato in prima linea si concentra con determinazione sull’ottenimento delle garanzie per il lavoratore. "Questa campagna per dire basta ai contratti a ribasso è la prova tangibile del nostro impegno, insieme a Filcams e Nidil, per permettere a giovani e precari di dar voce alla solitudine nella quale vengono lasciati "
[DA COMUNICATO SPAMPA PERVENUTOCI IN REDAZIONE]
Nico Disabato - Segretario generale Nidil Cgil Bari
[email protected] (3282857757)
Barbara Neglia - Segretario provinciale Filcams Cgil Bari
[email protected] (3498700715)
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foto da fonte rimini.virgilio.it