Camorra, spacciavano soldi falsi. 28 indagati, tra cui un giudice
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NAPOLI, 10 LUGLIO 2015 – È stata messa la parola fine, dopo anni, all’indagine dei carabinieri del capitano Ultimo, che hanno fermato 28 persone e smantellato una presunta organizzazione a delinquere di stampo camorristico, specializzata nello spaccio di banconote provento di reato e titoli di stato stranieri contraffatti per miliardi. Tra i 28 indagati compare anche il giudice del Tar del Lazio Franco Angelo Maria Bernardi.
La procura distrettuale di Napoli (pm Conzo, Landolfi e procuratore aggiunto Borrelli) ha emesso nei confronti dei 28 indagati altrettanti avvisi di conclusione indagine, l'atto che normalmente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. L'indagine dei carabinieri del Comando Tutela Ambiente, coordinati dalla Procura di Napoli, si è focalizzata su Mauro Russo, figura ritenuta vicino al latitante della Nuova Camorra Organizzata, Pasquale Scotti, e già arrestato in passato per associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio.[MORE]
Proprio Russo e il giudice Bernardi - arrestato dagli stessi carabinieri del Noe nel luglio 2013 per corruzione in atti giudiziari - sarebbero stati i “promotori e organizzatori” dell'associazione a delinquere. L’organizzazione criminale, di carattere transnazionale, era finalizzata all'acquisto e allo spaccio di monete e banconote provento di reato, nonché di titoli di stato stranieri contraffatti o alterati.
All’interno dell’organizzazione Russo, secondo l’accusa, avrebbe avuto il compito di reperire i capitali provento di reato e consegnarli agli altri componenti dell'organizzazione per l'immissione nei canali finanziari legali; invece il giudice De Bernardi, sempre secondo l'accusa, avrebbe fornito “appoggi logistici”, “attivandosi al fine di reperire anche all'estero canali finanziari idonei al reimpiego dei titoli falsi e/o contraffatti” e mettendo a disposizione il suo ufficio all'interno del Tar del Lazio, dove avvenivano le riunioni.
(foto dal sito noicaserta.it)
Michela Franzone