Cronaca

Camorra, operazione Adriatico: 31 arresti in Abruzzo

VASTO (CH), 6 FEBBRAIO 2014 – È partita all’alba l’operazione denominata Adriatico, proprio in riferimento alla costa abruzzese dove sono stati effettuati gli arresti, e ha condotto a 31 ordinanze di custodia cautelare – 18 in carcere, 11 ai domiciliari e due con obbligo di dimora – con l’accusa di organizzazione mafiosa, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti per alcuni esponenti di un clan camorrista.

Lungo il litorale Adriatico venivano gestiti, attraverso metodi tipicamente mafiosi quali violenza e intimidazioni, diverse attività di spaccio con capo a Francavilla a mare, Vasto, San Salvo e altri comuni della provincia teatina. Il gruppo faceva capo a Lorenzo Cozzolino, esponente di una fazione scissionista del clan Vollaro di Portici, che da tempo risiedeva in Abruzzo: la sua collaborazione e quella di sua moglie, dal 2012, ha permesso ai carabinieri di collegare i fenomeni scollegati quali aggressioni, intimidazioni, tentati omicidi e incendi dolosi e di risalire agli attuali indiziati. [MORE]

In conferenza stampa era presente anche il Procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha immediatamente commentato ‹‹L'Abruzzo è una regione ancora immune dalle infiltrazioni di criminalità organizzata ma questa vicenda dimostra come, in una regione sana, i mafiosi tentino di insediarsi trovando facilitazioni nella mancanza di concorrenza della malavita locale, di attenzione delle istituzioni e di controllo sociale perché non c'è esperienza a tale proposito››.

Tra gli indagati molti risiedono, attualmente, nelle località teatine di Gissi, Guardiagrele, San Buono, Vasto e San Salvo; pochi di loro vivevano, invece, fuori Regione ma in città limitrofe della Regione campana e nella provincia di Foggia.

Dal terremoto in poi, la Regione Abruzzo è diventata un luogo sempre più appetibile all’infiltrazione di associazioni mafiose, pertanto il lavoro rappresentato dalle istituzioni locali e dai carabinieri è stato tempestivo e preciso, nonostante gli eventi considerati sembrano lontani – anche per cultura – da un’idea di organizzazione camorrista.

Erica Benedettelli

[immagine da thebladzonedpress]