Cronaca
Camorra, nuovo importante arresto
JEREZ DE LA FRONTERA, 7 MARZO 2012– Una operazione dei carabinieri del Nucleo Operativo di Napoli condotta insieme a personale dell’ Uco ( Unidad Central Operativa ) della Guardia Civil spagnola ha permesso di catturare un latitante inserito nell’elenco dei ricercati di massima pericolosità. Giuseppe Polverino, 53 anni, capo dell’omonimo clan camorristico che controlla un patrimonio stimato in un valore circa di un miliardo di euro. Si era rifugiato in Spagna Polverino e più precisamente a Jerez De La Frontera dove è stato fermato dai carabinieri dell’arma a cui ha mostrato una falsa carta d’identità ma questo suo ennesimo tentativo di sottrarsi alla giustizia che da tempo lo cerca non è andato a buon fine. Il boss si trovava in compagnia ad un altro affiliato di spicco del clan Polverino, il 48enne Raffaele Vallefuoco. Anche quest’ultimo figura nell’elenco dei ricercati. Ai due gli uomini dell’arma hanno notifica un provvedimento di custodia cautelare per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso.[MORE]
I beni a cui farebbe capo Polverino sono immensi e sparsi in diversi posti tra l’Italia e la Spagna. Oltre 100 appezzamenti di terreni, 175 appartamenti, 19 ville, 141 tra box auto, negozi e magazzini. 43 società tra cui alberghi, gioiellerie e aziende agricole, 117 autovetture, 62 autocarri e 23 motocicli. Un tesoro dal valore di un miliardo di euro sequestrato dai carabinieri in maniera preventiva nel maggio dello scorso anno a persone ritenute affiliate o prestanome del clan Polverino. Una cosca egemone nel territorio del napoletano con il controllo di aziende e società i cui interessi si dividono, appunto, tra Italia e Spagna in particolar modo nelle città di Barcellona, Malaga e Alicante. Tutte queste attività commerciali e imprenditoriali, secondo gli agenti che hanno seguito le indagini, stanno a dimostrare la centralità assunta da Polverino nello scenario criminale campano con una pervasiva capacità di infiltrazione nel mondo economico e imprenditoriale. Tutto ciò finalizzato al controllo pressoché monopolistico della produzione e distribuzione in numerose zone della provincia di prodotti alimentari. Farina, carne, pane, uova e caffè. Si rilevano inoltre importanti attività nel settore edile e dei calcestruzzi. Questi le attività di interesse principale di un clan che finanziava il tutto con il denaro riciclato proveniente dal traffico di stupefacenti che impegnava il gruppo camorristico con operazioni costanti sull’asse Marano – Spagna meridionale. Altra importante operazione portata a termine anche grazie alla collaborazione internazionale tra i due stati grazie alla quale il pericoloso latitante è stato assicurato alla giustizia.
Daniela Dragoni