Cronaca
Camorra: 45 arresti clan Moccia, cosca imponeva 'pizzo' a tutti
NAPOLI, 23 GENNAIO - Il 'sistema' Moccia non faceva sconti a nessuno. Sono centinaia le ditte prese di mira dal clan che chiedeva il 'pizzo' nelle tre canoniche rate di Natale, Pasqua e Ferragosto a imprenditori e commercianti. Dei quarantasei capi di imputazione contestati dal gip di Napoli Tommaso Perrella ai 45 raggiunti da misure cautelari nell'ambito dell'operazione Leviathan, ben quaranta riguardano estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Ma il clan non agiva solo ad Afragola, localita' a nord di Napoli, ma anche a Caivano, Acerra, Frattamaggiore. Tutti i paesi limitrofi al quartier generale della cosca erano nella 'competenza' del gruppo. [MORE]
I Moccia, cosi', hanno chiesto 30mila euro al responsabile dei lavori per la realizzazione di nuovi loculi al cimitero di Caivano, e lo stesso hanno fatto per i cantieri nei campo santo di Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano. Gli 'esattori' della cosca hanno estorto denaro anche alle ditte che si sono occupati negli anni di consolidamenti e ristrutturazioni di immobili comunali, come la ex casa del Fanciullo di Afragola. Ad Acerra invece il clan ha chiesto il 'pizzo' alle aziende che si occupavano della raccolta di rifiuti, come a Caivano dove avrebbero pagato diecimila euro. Stessa situazione a Frattamaggiore e Frattaminore dove invece le ditte avrebbero sborsato appena 6mila euro. Quarantamila euro invece sono stati chiesti alla ditta che nel 2015 si e' occupata della ristrutturazione del castello medievale di Caivano, cifra poi salita fino a 70mila euro all'anno.
Le estorsioni sono state finanche chieste alla ditta che nel giugno 2011 ha ristrutturato la caserma dei carabinieri di Frattamaggiore: 2mila euro a rata per un totale di 6mila euro. Risulta ancora il versamento di oltre 40mila euro da parte di un consorzio di imprese per la realizzazione ad Acerra di 40 appartamenti tra il giugno del 2011 e la primavera del 2012. Infine, proprio per non lasciare spazio a nessuno, il clan imponeva anche il pagamento di 250 euro all'anno a tutti gli ambulanti che operavano nel mercato rionale di Afragola. In altri casi, anziche' pretendere la tangente, i Moccia imponevano il noleggio di slot machine a bar e locali e di distributori di bibite e merendine persino in locali dell'Asl. E non trascuravano l'assunzione di persone a loro vicine in ditte delle pulizie e della raccolta rifiuti.