Camera, scontro con presidente Boldrini, La Russa espulso dall'aula
Politica Toscana

Camera, scontro con presidente Boldrini, La Russa espulso dall'aula

martedì 5 maggio, 2015

ROMA, 05 MAGGIO 2015 - Scontro in Aula, oggi tra la presidente Laura Boldrini e il deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Ignazio La Russa.[MORE]

Presso la Camera dei Deputati, l'informativa urgente del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sugli avvenimenti del primo maggio di Milano, ha avuto posizione predominante finchè, dopo la lettura dell'Informativa, si è verificata una temporanea bagarre generata dal comportamento di La Russa.

LA CAUSA DELLO SCONTRO

Matrice dell'irritazione dell'Ignazio nazionale lo spegnimento del microfono ordinato dalla presidente Boldrini. Laura Boldrini aveva chiesto, al deputato, di terminare il proprio intervento in quanto sforante le tempistiche ordinariamente ammesse, La Russa, invece di assecondare la richiesta del presidente ha domandato ulteriori minuti, generando l'irremovibile, pronta, risposta silenziatrice. Immediata la reazione del deputato, sceso in velocità dai banchi si è diretto verso gli scranni presidenziali inveendo contro la Boldrini e chiedendo di ottenere lo stesso, aggiuntivo tempo, concesso ad altri colleghi. Dopo due richiami all'ordine, la presidente ha proceduto con l'espulsione "onorevole La Russa, la richiamo all’ordine! Lei non si può permettere. La richiamo all’ordine! Esca da quest’aula!".

LE PAROLE DELL'ESPULSO IGNAZIO LA RUSSA

Dopo l'espulsione, incontrato alla buvette da colleghi e giornalisti, Ignazio La Russa ha dichiarato  "Boldrini ha cominciato a richiamarmi al rispetto dei tempi quando non avevo nemmeno toccato i cinque minuti. Altri avevano parlato per sette minuti" e aggiunto "forse non le piaceva quello che dicevo". Il discorso del deputato Fdi-An verteva sullo scarso valore della pena per i violenti (da 6 mesi a 5 anni), specie in rapporto alle sanzioni per le forze dell'ordine reagenti (da 5 a 15 anni), e sulla richiesta di dimissioni indirizzata al ministro Alfano in quanto "genuflesso" al governo Renzi "se lei si presta ad essere la foglia di fico, se lei si presta ad essere il bersaglio più grosso per coprire il Governo che lei appoggia e sorregge, lei è ancora più colpevole rispetto alle accuse che le sono state mosse di incapacità. Io mi sarei aspettato oggi che lei, che è il capo di un partito che osa ancora chiamarsi Nuovo Centrodestra, cogliesse questa occasione, per essere stato lasciato qui, in questo momento, da solo – dove sono gli altri Ministri ? Dove sono i rappresentanti del PD? Dove sono i sottosegretari di questo Governo ? – per alzarsi e dire: «Io mi dimetto, non voi mi chiedete le dimissioni, perché con un Governo siffatto non voglio avere più niente a che fare». questo mi sarei aspettato da un uomo che vanta origini nel centrodestra, ma lei non l’ha fatto; lei, anzi, si è genuflesso, per esempio, davanti a Pisapia". 

Fonte foto: secoloditalia.it

Ilary Tiralongo


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