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Cambridge Analytica, spunta il nome di Steve Bannon

WASHINGTON, 21 MARZO - Il nome di Steve Bannon fa capolino nella vicenda di Cambridge Analytics che in questo momento sta scuotendo l’opinione pubblica. L’ex stratega ultraconservatore di Donald Trump, infatti, nel 2014 avrebbe supervisionato come vicepresidente i primi passi della società inglese nella profilazione dei gusti degli utenti di Facebook. I dati così raccolti avrebbero dunque aiutato l’ascesa al potere dell’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, così che si potesse basare la scorsa campagna elettorale sui messaggi anti-establishment prodotti inizialmente dai potenziali elettori. [MORE]

A rivelarlo al Washington Post è stato ancora una volta il ventottenne Chris Wylie, che da qualche tempo sta raccontando al mondo intero i dettagli dietro una gigantesca operazione che adesso ha preso il nome di “Datagate”. L’informatico ha affermato di non sapere che il suo ex capo, Steve Bannon, era allora già impegnato con la campagna elettorale del candidato repubblicano. “Forse solo lui sapeva... noi cercavamo di essere neutrali. Trattavamo ogni Paese allo stesso modo”, dichiara Wylie.

Attraverso la profilazione dei dati di 270mila utenti, effettuata con l’uso volontario dell’app “This is your digital life”, la compagnia avrebbe avuto accesso ai dati di oltre cinquanta milioni di utenti, seguendo la rete di amici degli utenti che hanno fatto uso consapevole dell’app creata da Aleksandr Kogan. In questa maniera, la mole dei dati acquisita da Cambridge Analytics e conseguentemente da Steve Bannon sarebbe enorme.

Questa rivelazione ha avuto forti ripercussioni sulla Borsa americana, dove i titoli di Facebook sono crollati vertiginosamente, facendo perdere nove miliardi di dollari all’azienda. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe proprio Mark Zuckerberg ad avere venduto il maggior numero di azioni negli ultimi tre mesi. Se il coinvolgimento diretto di Steve Bannon nella profilazione dei dati per uso elettorale dovesse essere confermata, i risvolti non sarebbero solo finanziari ma sconvolgerebbero il mondo della politica.

[Foto: Huffington Post]
 

Velia Alvich