Cronaca

Cambiamento climatici. I ricercatori avvertono: la malaria continua a diffondersi.

08 MARZO 2014 - É sufficiente un solo morso per essere infettati dalla malaria. La malattia tropicale potrebbe presto diffondersi massicciamente, lo dicono ricercatori inglesi ed americani che attribuiscono la probabile recrudescenza di questa patologia ai cambiamenti climatici che si stanno registrando a livello globale. Studi negli altopiani dell'Etiopia e della Colombia hanno dimostrato che si verificano sempre più casi di malaria a causa delle temperature crescenti, scrive il team di ricercatori britannici e statunitensi sulla rivista statunitense "Science" pubblicata giovedì.
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Nel 2012 sarebbero morte a causa del patogeno trasmesso dalle zanzare, che è molto diffuso nelle zone tropicali di tutto il mondo, circa 627 mila persone. I ricercatori hanno esaminato per il loro studio, la regione Antioquia della Colombia occidentale tra il 1990 e il 2005 e l'area Debre Zeit nel centro dell'Etiopia tra il 1993 e il 2005. In queste zone la media dei casi di malaria é aumentato negli anni più caldi ed é diminuito, di conseguenza, quando il clima era più fresco. Questo significherebbe, soprattutto, che con l'aumento delle temperature più persone saranno esposte anche negli altopiani tropicali al rischio di infezione malarica, in futuro, ha detto la ricercatrice Mercedes Pascual dell'Università del Michigan.

Il co-autore Menno Bouma dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, ha detto che le persone nelle zone più alte sono particolarmente a rischio perché il loro sistema immunitario non sono preparate per la malaria. Studi precedenti hanno dimostrato che un aumento della temperatura media di un grado Celsius in Etiopia potrebbe accrescere il numero di casi di malaria ogni anno tra le persone sotto i 15 anni sino ad arrivare a tre milioni.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in Africa ogni minuto un bambino muore a causa della malaria. Proteggersi contro le punture di zanzara ed utilizzare zanzariere, insetticidi, e farmaci di profilassi é l'unico modo per diminuire il rischio di contagio, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che sottolinea come il problema non riguardi solo gli abitanti delle aree tropicali, ma anche i cittadini che per viaggio o turismo si spostano in zone che precedentemente non erano considerate a rischio.


(notizia segnalata da giovanni d'agata)