Cronaca
Caltanissetta, bambina schiacciata dal televisore : Condizioni gravi
CALTANISSETTA, 9 GENNAIO 2012- La fine delle vacanze natalizie si tinge di dramma a Gela. Una bimba di soli 4 anni, Naomi Celona, è rimasta schiacciata da un vecchio televisore di grosse dimensioni, mentre si trovava a casa della zia paterna, ieri sera, intenta a giocare con qualsiasi cosa si trovasse di fronte.[MORE]
Ai bambini, si sa, basta poco per divertirsi e sprigionare la fantasia con qualsiasi oggetto, ma stavolta il gioco scelto dalla piccola le è quasi costato la vita.
La tragedia è avvenuta in via Amato, a Gela, dove la famiglia della bambina torna periodicamente per trascorrere le vacanze con i parenti. I genitori avevano lasciato la figlia alla zia ed erano andati in piazza, per un'ultima passeggiata prima di concludere le ferie natalizie e rientrare a Busto Arsizio. Il grido della bimba e il rumore della caduta della tv hanno fatto accorrere in salotto la donna, ponendola di fronte all’agghiacciante quanto drammatica scena, della nipotina a terra sanguinante, e , sopra di lei il televisore in pezzi, mentre il carrello che lo sosteneva era ribaltato a poca distanza.
La donna dopo un attimo di esitazione per lo shock, ha immediatamente chiamato il 118, e la bimba è stata portata d’urgenza al pronto soccorso dell'ospedale ''Vittorio Emanuele'' di Gela, dove i medici l'hanno intubata, posta in coma farmacologico e, dopo gli accertamenti radiologici, hanno deciso di trasferirla con l'elisoccorso a Palermo, dove adesso è ricoverata.
Giancarlo Coffaro, direttore ad interim della Rianimazione pediatrica dell'ospedale dei bambini dice: «Ha subito un trauma cranico gravissimo, con lesioni cerebrali e della teca cranica e conseguente emorragia. È in coma ed è sottoposta a ventilazione meccanica».
Fuori dalla rianimazione si trovano una ventina di familiari, tra cui il padre e la madre di Naomi, che sono scoppiati in lacrime dopo essere stati informati dai sanitari delle condizioni gravissime della piccola. Non perdono la speranza e attendono impazienti sperando in un miracolo.
Maria Lo Porto