Politica

Caldoro non convince gli alleati per le prossime elezioni

NAPOLI, 1 SETTEMBRE 2015 - Sarà una lunga ricerca quelle per la scelta del candidato a sindaco da presentare alle prossime elezioni amministrative.

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Archiviata la parentesi regionali ora l'attenzione è puntata tutta sulla ricerca dei papabili che potranno insediarsi alla guida della città di Napoli. Due i nomi sicuramente in campo, l’uscente Luigi de Magistris e il suo sfidante di cinque anni fa, Gianni Lettieri, accomunati dal fatto di non essere entrambi sostenuti dai rispettivi schieramenti politici. Infatti Forza Italia non punta su Lettieri in quanto più volte ha spinto il freno sulla sua candidatura, pun considerandolo un nome "autorevole". Stessa corrente di pensiero condivisa dal coordinatore cittadino Paolo Russo e sostenuta da altri partiti come Fratelli d’Italia. Molti, in Forza Italia, contestano a Lettieri la stretta vicinanza al premier Matteo Renzi e al presidente della Regione Vincenzo De Luca. Al contrario, a favore della sua candidatura troviamo l’ex governatore Stefano Caldoro. "Una scelta di coerenza", ha detto. Ed è pronto a mettere in campo una lista a sostegno dell’imprenditore Gianfranco Rotondi, animatore di Rivoluzione cristiana. Ovviamente i giochi sono più che mai aperti e non fanno altro che aumentare l'incertezza, se si pensa che all'interno di FI più che al candidato si pensa alla coalizione e al programma da presentare. "Ho la sensazione che sia più difficile giungere al doppio turno che vincere le elezioni, dichiara Fulvio Martusciello. In questo caos sta maturando l'idea di una possibile candidatura di Mara Carfagna, cosa alquanto ben voluto da Silvio Berlusconi. Secondo molti, la Carfagna avrebbe 2il profilo giusto" per raccogliere consensi anche al difuori del centro destra. Ma si teme che comunque la Carfagna dirà di no a questa ipotesi. In campo resta anche la proposta di Fratelli d’Italia di fare le primarie. "Sono uno strumento ideale se c’è una valida partecipazione. L’importanza, a mio parere, è che nella scelta ci sia un’ampia partecipazione e che nessuno immagini di imporre un nome. Immaginare che ci sia un salvatore o una salvatrice della patria è un errore. Più che un nome serve una squadra", sostiene Marcello Taglialatela. Comunque sia bisognerà fare i conti con il quadro politico nazionale più che quello regionale. Staremo a vedere.

 

 

 

 

 

 

(foto:nextquotidiano.it)

Filomena I. Gaudioso