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Calcio scommesse, l'Atalanta rischia la A e Doni 3 anni di squalifica
Roma, 26 luglio 2011 – Il Procuratore federale Stefano Palazzi nell'ambito del caso calcio scommesse ha proceduto a deferire alla disciplinare 18 società di calcio: Due di serie A, Atalanta e Chievo, tre di serie B (Ascoli, Verona e Sassuolo), undici di Lega Pro, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana, due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo.[MORE]
A seconda dei casi, deferiti per responsabilità diretta, per responabilità oggettiva o per responsabilità presunta, 26 tesserati: Erodiani, Paoloni, Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Bettarini, Fabbri, Gibellini, Santoni, Manfredini, Tisci, Doni, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini e Saverino.
In particolare, nelle 32 pagine in cui il procuratore Stefano Palazzi articola le motivazioni del deferimento, si legge che per Atalanta e Chievo l’accusa è di responsabilità oggettiva. Soltanto per Ravenna ed Alessandria si parla di responsabilità diretta.
Per l'Atalanta, la violazione degli articoli (artt. 7.4 e 4.2, responsabilità oggettiva e presunata e illecito per il comportamento dei suoi giocatori), secondo quanto previsto dall’articolo 18, la porta a rischiare dalla penalizzazione all'esclusione dal campionato di competenza, passando per la retrocessione.
Piu' blande sono le situazioni di Chievo (responsabilita' oggettiva per la mancata lealta' sportiva del tesserato Bettarini), Sassuolo e Verona (responsabilita' oggettiva per omessa denuncia di un loro tesserato). Dell'illecito sportivo di suoi giocatori deve rispondere invece, per responsabilita' oggettiva, anche l'Ascoli.
Al livello dei singoli individui, per Marco Paoloni, Giuseppe Signori e altri nove tra calciatori, dirigenti ed allenatori, la causa del deferimento è l’accusa di ''associazione finalizzata alla commissione di illeciti''.
Per il “protagonista” di questa vicenda, Cristiano Doni, il Procuratore federale Stefano Palazzi ha parlato di violazione dell’art. 7 (art. 7.1 e 7.5), del codice di giustizia sportiva, quello che parla di illecito sportivo, in relazione ad Atalanta-Piacenza. Tale violanzione prevede come sanzione una squalifica di minimo tre anni. A rischiare ciò non c’è non solo Doni, ma anche altri giocatori.
Tutto questo valzer di notizie non fa altro che alimentare le speranze di chi, come la Sampdoria, è retrocessa in serie B. A tenere a freno l’entusiasmo di tifosi e giocatori del club genovese, il suo vicepresidente Edoardo Garrone che dichiara: ''Pensando che ci siano poche possibilita' di ripescaggio, la Samp continua a lavorare sui propri programmi.Vedremo cosa succede, non abbiamo piani alternativi. La societa' ha una struttura professionale tecnica in grado di affrontare l'imprevedibile con pochi aggiustamenti. L'impianto base funziona per la B. Se dovesse essere A bastera' poco per essere una squadra degna''.
Tuttavia, la Sampdoria ha inviato alla procura federale di Milano una lettera nella quale si chiedono indagini 'sollecite', dal momento che la società potrebbe "considerarsi parte lesa".
Non ci resta che attendere le risposte della giustizia sportiva.
Rosy Merola