Calcio, nasce l’Union Brescia: nuovo stemma, maglia e progetto per riportare la città in Serie B (Video)
BRESCIA — “Union Brescia, l’unione che dà la forza”.
È questo il pay-off che segna la nascita ufficiale della nuova squadra cittadina, svelata oggi, giovedì 17 luglio 2025, nella storica sala Vanvitelliana di Palazzo Loggia.
Una presentazione accorata, partecipata e densa di significato, che segna non solo la fine del conto alla rovescia per il futuro del calcio bresciano, ma anche l’inizio di una nuova stagione sportiva, valoriale e comunitaria.
Dopo la mancata iscrizione al campionato della vecchia società guidata da Massimo Cellino, il nuovo progetto prende forma sotto la guida dell’imprenditore Giuseppe Pasini.
Il cambio di denominazione e sede della FeralpiSalò rappresenta il punto di partenza di una nuova realtà che ambisce a riportare il calcio bresciano in Serie B entro tre anni.
«Il Brescia non è di Pasini, è dei bresciani»
di Stefano Zanotti
Il presidente Giuseppe Pasini ha ribadito con fermezza che questo non sarà “il Brescia di Pasini”, ma “il Brescia dei bresciani”.
Con commozione e concretezza, ha raccontato come il progetto sia nato quasi per caso, da un caffè condiviso con la sindaca Laura Castelletti nella sua cucina.
“È lì che ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che potevamo costruire qualcosa insieme. Non è solo calcio. È comunità, è educazione, è territorio”.
Pasini ha poi promesso trasparenza, coerenza e un impegno profondo verso il rilancio del settore giovanile, l’inclusione sociale e il coinvolgimento delle famiglie.
“Ripartiamo da ciò che il Brescia aveva perso: senso di appartenenza, fiducia, partecipazione.
E lo facciamo con imprenditori seri e una base solida. Il nostro obiettivo è la Serie B in tre anni.
Se arriverà prima, meglio. Ma vogliamo costruire con pazienza e rispetto.”
Nuovo nome, nuovo stemma, nuova maglia: il compromesso necessario
La serata è stata anche l’occasione per svelare il logo ufficiale e la prima maglia dell’Union Brescia. Scelte grafiche non prive di ostacoli: per evitare controversie legali con i marchi legati al passato — uno sotto curatela fallimentare, l’altro ancora di proprietà di Cellino — è stato necessario discostarsi nettamente dalle storiche V bianche e dagli elementi più iconici.
Il risultato? Una leonessa rivolta verso destra, simbolo di cambiamento e rinascita, e una maglia che richiama lo stile anni ’80, con colletto blu e scritta “Siamo bresciani, siamo figli tuoi” sul retro.
Tutto rigorosamente prodotto in loco, “100% fatta a Brescia”, ha sottolineato Pasini, ringraziando artigiani e designer locali, tra cui Viviana Marcassoli a capo del progetto stilistico.
Sindaca Castelletti: «Dal 6 giugno ad oggi, 38 giorni per un miracolo collettivo»
Visibilmente emozionata, la sindaca Laura Castelletti ha ringraziato chi ha reso possibile questa ripartenza, sottolineando la rapidità e la coralità dell’intervento:
“Dal 6 giugno ad oggi sono passati solo 38 giorni.
Abbiamo agito come collante, chiamando i presidenti delle squadre del territorio e chiedendo loro coraggio e amore per la città.
Pasini ha detto sì subito.
Ha messo il cuore, i fatti, la passione”.
La sindaca ha poi rivendicato l’impegno dell’amministrazione nel dare supporto giuridico e organizzativo, assicurando che ogni decisione presa sarà nel segno della trasparenza e della tutela della città.
“Il Brescia non è solo una squadra, è uno spirito. E stasera lo abbiamo ritrovato”.
Una squadra per la città: settore giovanile, sponsor e orgoglio
Il progetto Union Brescia non si ferma all’annuncio. Pasini ha confermato che la squadra continuerà ad allenarsi a Salò, dove è attiva una convenzione fino al 2027, e che la struttura sportiva sarà integrata con i migliori elementi del settore giovanile della Feralpi e del vecchio Brescia Calcio.
“Investiremo sui giovani. È da lì che si costruisce il futuro”.
Numerosi gli sponsor già coinvolti: A2A, Bonera, Olimpia Splendid e altri imprenditori bresciani che hanno creduto nel progetto.
Ancora riservata la composizione definitiva della governance, che sarà comunicata dopo l’aumento di capitale.
Il peso dell’eredità e la responsabilità del futuro
“Non è stato facile”, ha ammesso Pasini.
“Ma in questi 38 giorni non mi sono mai disarmato.
Ho trovato una comunità pronta ad aiutare, a crederci.
Questa non è un’operazione di marketing, è una scelta d’amore”.
Ha ricordato anche i 15 anni della FeralpiSalò, ringraziando i tifosi che l’hanno seguita, e l’amministrazione di Salò che ha accompagnato il club in anni di crescita.
Un lungo applauso ha accompagnato il finale della serata, quando, simbolicamente, la nuova maglia è stata portata in passerella da alcuni giovani atleti.
Emozione autentica, tangibile. Il calcio è tornato a Brescia.
E lo ha fatto partendo dalla base più solida: la sua gente.
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