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Calcio: Le Iene svelano l'incubo di Fabio Quagliarella ed il perchè del suo addio al Napoli
ROMA, 2 MARZO - Nell'ultima puntata de "Le Iene", il calciatore Fabio Quagliarella confida a Giulio Golia, l'incubo durato 5 anni che lo ha portato via nel 2010 dall'amato Napoli. [MORE]
Un vero e proprio dramma quello vissuto sia dal calciatore che dalla sua famiglia e persone più vicine, causato da Raffaele Piccolo, agente della Polizia Postale, capace di creare una rete di minacce e paure che ha soffocato la vita e gli affetti di Quagliarella. L’ex calciatore azzurro aveva iniziato a ricevere lettere anonime con minacce di morte ed addirittura accostamenti alla pedofilia, alla camorra, alla droga ed al calcio-scommesse. Le indagini erano portate avanti in un primo momento proprio dall’agente, che era diventato un amico di famiglia prima di rivelarsi regista di questo deprecabile show. Fabio era stato fatto allontanare anche da alcuni parenti ed amici, indicati da Piccolo come possibili colpevoli dei messaggi. Ad un certo punto queste lettere sono state inviate anche alla sede del Napoli ed il calciatore si è ritrovato inaspettatamente ceduto alla Juventus, inimicandosi cosi non solo i suoi tifosi ma anche i suoi concittadini.
"Sono passato per l'infame della situazione e farlo davanti alla propria gente fa male. Ogni volta che tornavo a Napoli cercavo di nascondermi, camuffarmi“ spiega il calciatore, che aggiunge: "Mi ha tormentato per 5 anni. Nessuno può immaginare l'incubo che ho vissuto insieme alla mia famiglia. Mi immaginavo capitano del Napoli un giorno e invece ho dovuto lasciare qualcosa di incompiuto".
Con la sentenza ai danni di Raffaele Piccolo, che è stato condannato in primo grado a quattro anni e otto mesi di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e risarcimento dei danni in separata sede è iniziata la fine di questa triste storia.
Maria Minichino
(fonte immagine iene.mediaset.it)