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PALERMO 29 MARZO - La Sezione Fallimentare del tribunale di Palermo ha rigettato l'istanza di fallimento presentata dalla procura nei confronti del Palermo calcio. Il provvedimento e' stato appena depositato dal collegio presieduto da Giovanni d'Antoni, a latere Raffaella Vacca, e il giudice relatore Giuseppe Sidoti. [MORE]
Secondo i giudici non c'e' il presupposto della decozione della societa', ossia la condizione di insolvenza che la renda irreversibilmente incapace di assolvere regolarmente le proprie obbligazioni. La decozione e' presupposto essenziale della dichiarazione di fallimento dell'impresa.
Con il decreto depositato, i giudici hanno disposto l'archiviazione del procedimento. Contro la loro decisione potrebbe fare ricorso la Procura, rivolgendosi alla Corte d'Appello di Palermo. In sostanza il tribunale ha ritenuto che non ci fossero i presupposti della decozione della societa', perche' la societa' e' certamente in sofferenza ma ha debiti che comunque possono essere sanati.
Ci sono pure operazioni che lasciano spazio a dubbi e sospetti, come la cessione del marchio del Palermo alla Mepal e poi alla Alyssa, societa' entrambe rientranti nell'orbita di Maurizio zamparini. E' anche vero pero' che il marchio in se' mantiene un valore a prescindere dalla societa' che ne e' proprietaria, per cui - e' il ragionamento del collegio - in un domani potrebbe anche essere ceduto ad altri ma resterebbe comunque una fonte di reddito sicura per la azienda Palermo Calcio.