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Calcio - EL dalle due facce: Milan dominato dal Betis, Lazio perfetta a Marsiglia
NAPOLI, 26 OTTOBRE – Umori agli antipodi per i due club di Serie A impegnati nella seconda competizione europea, dato che, a fronte dell’ottima e convincente prova corale della Lazio al Vélodrome, il Milan non riesce invece a rialzare la testa e superare il momento negativo, uscendo anzi sconfitto anche dalla partita giocata in casa contro il Betis Siviglia.
Gli strascichi della sconfitta patita nel derby di campionato subendo il gol decisivo nelle battute finali si sono ancora sentiti nonostante l’atmosfera europea. La squadra di Gattuso, che già alla vigilia aveva annunciato l’intenzione di schierare la formazione migliore, aspettandosi una reazione dai suoi titolari, ha disputato un primo tempo a dir poco deludente, quasi sonnacchioso, cedendo sotto i colpi degli ospiti spagnoli e del loro gioco semplice ma collaudato. I biancoverdi betici sono apparsi al contrario cinici e maturi, dalla mentalità sorprendentemente europea, un paradosso se si considera che la squadra di Setièn si segnala come il peggior attacco della Liga spagnola. I ritmi bassissimi tenuti dal centrocampo milanista hanno però favorito lo sviluppo della manovra del Betis, ma anche la linea difensiva non si è dimostrata di certo eccellente, facendosi anticipare da Sanabria nel cuore dell’area di rigore dopo un cross di Lo Celso dalla sinistra e subendo così la prima rete già al 30’. Tatticamente, Gattuso le ha davvero provate tutte per cercare di svegliare i suoi, utilizzando la difesa a 3 in diversi momenti della partita, soprattutto nel primo tempo, per poi inserire Cutrone e Suso nell’intervallo passando ad un 4-4-2 parecchio offensivo, sostituendo Borini ed un impresentabile Bakayoko, fischiato dal pubblico di San Siro ad ogni passaggio sbagliato. Neanche i cambi di modulo hanno fruttato i risultati sperati dall’allenatore calabrese, la cui squadra non ha reagito neppure nella seconda frazione di gioco, subendo anzi il raddoppio del Betis al 54’, con un bel sinistro a giro di Lo Celso all’incrocio dei pali. L’unico a provarci davvero fino alla fine, dando la scossa alla squadra nell’ultimo quarto d’ora, neanche a dirlo, è stato il solito Cutrone, che ha insaccato di rapina alle spalle del portiere ospite Pau Lopez accorciando le distanze all’83’. I rossoneri a quel punto ci hanno anche creduto – forse per la prima volta nell’intero match – ma la foga di raggiungere il pareggio e completare la rimonta ha giocato un brutto scherzo all’ex-Villarreal Castillejo, innervositosi nei minuti finali ed espulso dall’arbitro per un fallaccio su Lo Celso, chiudendo così definitivamente i giochi.
Esattamente opposta, invece, la prova della Lazio, che ha disputato una gara brillante sull’iconico campo dell’Olympique Marsiglia e vincendo così un importantissimo scontro diretto. L’impronta del gioco dei biancocelesti di Simone Inzaghi è quella delle grandi occasioni degli ultimi due anni, costituita da concentrazione costante, grande fisicità e ripartenze chirurgiche. Alla fine il divario segnato tra le due squadre dal risultato finale sta forse addirittura stretto alla Lazio, mai seriamente impensierita dai padroni di casa francesi se non con la perla offerta da Payet su punizione all’86’, contro la quale chiaramente ben poco avrebbero potuto fare difensori ed allenatore – nonostante il portiere Strakosha, a dirla tutta, non possa definirsi del tutto esente da responsabilità. Come spesso accade, la squadra di Inzaghi ha inziato la gara lentamente, attendendo il momento giusto per tendere l’agguato agli avversari: già al 10’, infatti, su cross dalla bandierina di Lucas Leiva, Wallace ha approfittato dell’uscita a vuoto di Mandanda ed è saltato più in alto di tutti per colpire di testa ed infilare per la prima volta la porta dei padroni di casa. L’OM dell’ex Roma Garcia – che aveva dichiarato alla vigilia di sentire parecchio lo scontro con l’altra squadra della Capitale, in memoria dei derby passati – non ha reagito e non ha messo in campo alcuna parvenza di idea di gioco se non quella di affidarsi alla fantasia dei suoi trequartisti (tra l’altro, da questo punto di vista patendo forse anche l’assenza di Thauvin). La formazione di Garcia è comunque riuscita ad alzare gradualmente il proprio baricentro per cercare di produrre palle-gol, ma si è nel contempo scoperta eccessivamente, prestando il fianco alle velenose ripartenze ospiti. Così, dopo un errore di Sanson da buona posizione, i biancocelesti (in tenuta nera) hanno affondato il colpo con uno splendido contropiede, condotto da Immobile (alla 100^ partita con la sua squadra) e finalizzato da un sorprendentemente freddo Caicedo dopo un bellissimo passaggio filtrante del primo. Neppure la successiva magia di Payet su calcio di punizione è servita per riaprire il risultato, sul quale un’altra prodezza, questa volta di Marusic, ha messo definitivamente il punto esclamativo, raffreddando anche gli animi dell’esuberante pubblico marsigliese. La splendida giocata del Montenegrino, scappato sulla fascia destra per poi infilare Mandanda con una parabola destinata all’incrocio dei pali, ha infatti richiuso i conti, fornendo alla sua squadra l’occasione per ipotecare l’accesso ai sedicesimi di finale.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: sport.virgilio.it