Calcio: Finale della Champions League, il Manchester City trionfa sull'Inter 1-0. Il  Commento post-partita del tecnico e dei protagonisti
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Calcio: Finale della Champions League, il Manchester City trionfa sull'Inter 1-0. Il Commento post-partita del tecnico e dei protagonisti

domenica 11 giugno, 2023

Il Manchester City trionfa nella finale di Champions League battendo l'Inter 1-0 a Istanbul.

La Champions sfugge all'Inter: All’Ataturk di Istanbul l’Inter si arrende 1-0 in finale e non riesce a ripetere il successo del 2010: vince il City che conquista il triplete e la sua prima Champions nella storia. Dopo un primo tempo senza grandi occasioni e l’infortunio di De Bruyne, la sfida si accende nella ripresa: Lautaro non trova l’1-0 davanti a Ederson, al 68’ il piazzato di Rodri piega la resistenza dei nerazzurri. La traversa nega il pari a Dimarco, Lukaku spreca nel finale. A trionfare è la squadra di Guardiola

 

Rodri: "Male il primo tempo, ma le finali sono così"

Le parole del match-winner a Sky Sport: "Non avrei mai pensato neanche nei miei sogni quando ero piccolo, ma anche adesso, di arrivare qui in finale, giocare male come nel primo tempo e poi segnare il gol vittoria. Ma le finali sono così. Ci abbiamo sempre creduto, lavorato insieme e anche oggi abbiamo vinto: è importante per il futuro. Guardiola non ci ha detto niente di particolare ancora, ma voglio ringraziare i tifosi che sono venuti fino a qui"

STEVEN ZHANG: "ORGOGLIOSI DELLA NOSTRA SQUADRA"

Le parole del presidente nerazzurro dopo Manchester City-Inter

L'Inter chiude la sua stagione con una grande prova di orgoglio, in una finale di UEFA Champions League vinta dal City ma affrontata dal primo all'ultimo minuto con grandissimo carattere e bel gioco.

Queste le parole di Steven Zhang, presidente nerazzurro, al termine della sfida:

Fa parte dello sport, del calcio, vincere e perdere. Voglio comunque complimentarmi con i giocatori, l’allenatore e lo staff per quello che hanno fatto vedere in campo, hanno fatto una gara incredibile, hanno dato il 100%. Voglio complimentarmi anche con il City, hanno fatto una grande stagione. Noi siamo orgogliosi di essere arrivati qui, di avere giocato contro i migliori e di aver mostrato le nostre qualità senza paura, indipendentemente dal risultato finale. I nostri giocatori hanno qualità e una mentalità di alto livello e oggi l’hanno visto tutti, non siamo inferiori a nessuno.

Prima della partita tutti pensavano che fossimo gli outsider, che quasi non ci fosse partita ma in realtà siamo davvero orgogliosi, poi una finale deve avere un vincitore e un vinto ma siamo fiduciosi per il futuro con le fondamenta forti che abbiamo in questo momento.

Ciò che ho imparato nel calcio è che una squadra vincente richiede equilibrio tra una mentalità forte ed un’energia giovane. Quindi serve energia per il futuro e allo stesso tempo anche giocatori maturi che ci hanno permesso anche quest’oggi di giocarci questa finale, poi si può vincere o perdere ma qui ci siamo arrivati. È sempre una combinazione di questi elementi, questi sono punti di forza a cui cerchiamo di puntare ogni anno.

Lukaku? Ha dimostrato grande attaccamento all’Inter, è un ragazzo incredibile. Ha un contrato con il Chelsea quindi dobbiamo aspettare e parlare con loro per capire. Ci sono molte cose positive su cui riflettere in questa stagione, questo deve essere un punto di partenza per crescere sempre di più giorno dopo giorno. Venire qui e giocare la finale così bene, è un'esperienza che ci rimarrà bene in mente".

INZAGHI: "DOBBIAMO ESSERE ORGOGLIOSI. È STATO UN PERCORSO STRAORDINARIO"

Le parole del tecnico nerazzurro al termine della finale di Champions League

L'Inter esce sconfitta dalla finale di Champions League contro il Manchester City. Per i nerazzurri una partita di cuore e orgoglio. Le parole di Simone Inzaghi al termine del match:

"Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché sono stati grandiosi, hanno fatto una grandissima partita. Abbiamo perso una finale che volevamo vincere a tutti i costi, ma devono essere soddisfatti. Sono stati perfetti come squadra. Abbiamo giocato contro un avversario fortissimo, concedendo molto poco. Abbiamo tanti rimpianti, ma dobbiamo essere orgogliosi. Ho dato un abbraccio enorme ai ragazzi e ne mando uno anche ai nostri tifosi che ci hanno sempre sostenuto. È la quinta finale in due anni e dobbiamo essere orgogliosi del percorso fatto. Nel primo tempo non abbiamo sofferto tantissimo, ma a livello di movimenti potevamo fare meglio. Nella ripresa invece abbiamo giocato bene e creato tante occasioni da gol, siamo mancati nella finalizzazione. Negli ultimi 20 minuti abbiamo sfiorato il gol più volte e mi sarei voluto giocare volentieri i supplementari perché la squadra li meritava. Il percorso in questa Champions è stato eccezionale, vogliamo tornare in finale e abbiamo le possibilità per farlo. Siamo arrivati al 10 giugno giocando 57 partite, per me è un percorso straordinario. Sono orgoglioso di questi ragazzi perché avrebbero meritato di più".

LE PAROLE DEI NERAZZURRI

Le parole di Lautaro Martinez, Federico Dimarco, Andrè Onana e Denzel Dumfries al termine della finale di Champions League

A Istanbul è il Manchester City a vincere la finale di Champions League. Il gol di Rodri è bastato ai Citizens per conquistare la coppa, al termine di un match combattuto e chiuso a testa alta dall'Inter, con la determinazione che ha contraddistinto tutto il cammino dei nerazzurri. A fine gara le parole dei giocatori:

“Da quando sono arrivato all'Inter ho perso una finale di Europa League, ma da quel momento sono arrivati tanti trofei importanti. Oggi abbiamo giocato una finale di Champions League dopo un percorso difficile. Ce la siamo giocata con il City fino alla fine, meritavamo di più ma in queste competizioni sono i dettagli a fare la differenza. Siamo delusi ma orgogliosi di quanto fatto.”

Lautaro Martinez

“C'è tanta delusione, per quello che abbiamo fatto sul campo meritavamo di più. Sono orgoglioso di questa squadra perché ha dato il 120%, ma non è bastato. Ha vinto la squadra più forte, costruita per vincere la Champions. Abbiamo avuto delle occasioni nitide, ma il loro portiere ha fatto tante parate decisive. Siamo contenti perché comunque abbiamo dato il massimo in questa Champions League. ”

Federico Dimarco

“Siamo stati sfortunati perché abbiamo avuto delle grandi occasioni e a questi livelli se non la metti dentro non riesci a vincere. Sono contento del lavoro della squadra, del sacrificio e dello sforzo e sono convinto che se continuiamo a lavorare così torneremo a giocarci la finale e la prossima volta la vinceremo. Cosa ho detto a Lautaro? Il calcio è duro e ingiusto, però non dobbiamo guardare al singolo episodio. Secondo me meritavamo questa vittoria e torneremo. È dura ora mandarla giù, ma se facciamo le cose fatte bene torneremo in finale. ”

Andrè Onana

“Giochiamo sempre per vincere però oggi dobbiamo essere orgogliosi. Peccato non aver vinto questa sera. È stata una finale in cui abbiamo dato tutto fino al fischio finale, ma siamo stati sfortunati a non segnare nelle occasioni che ci sono capitate. Sono orgoglioso di come abbiamo giocato e di come abbiamo preparato questa partita, l'anno prossimo ci riproveremo. Abbiamo fatto una stagione positiva.”

Denzel Dumfries

Il Manchester City è campione d'Europa!

Gundogan prende la coppa in mano e la alza al cielo: primo titolo europeo nella storia del Manchester City

UN GOL DI RODRI CONDANNA UNA GRANDE INTER: LA CHAMPIONS È DEL CITY

Finale amaro per la squadra di Inzaghi, battuta 1-0 a Istanbul: il City sfonda nella ripresa, poi una serie di incredibili palle gol per i ragazzi. Traversa di Dimarco, Ederson prodigioso su Lukaku e Gosens.

Quante volte le riguarderemo, quelle traiettorie. Il pallone spinto di testa da Dimarco che si infrange sulla traversa, quello colpito da Lukaku che viene tolto dalla linea da Ederson, quello della disperazione di Robin Gosens, allontanato dalle mani del portiere brasiliano. Da non crederci, è vero. Il calcio è crudele, il calcio è questo. E una squadra così bella, così generosa, così forte come l'Inter, è costretta a piangere lacrime amare, lacrime ingiuste. Vince il Manchester City, si laurea campione d'Europa: la Champions League va alla squadra di Guardiola, una corazzata piena di campioni e di bel gioco che vince 1-0 grazie al gol di un mediano, e poi è costretta ad aggrapparsi ai pali e alle parate del proprio portiere. L'Inter perde, è vero. E chiude la stagione con una delusione cocente, ma anche con un orgoglio infinito. Quello degli oltre ventimila tifosi che hanno fatto chilometri su chilometri, che hanno trasformato l'Ataturk in una succursale di San Siro, riempiendolo di nerazzurro, colori e suoni. Perdiamo di un gol, perdiamo dopo una traversa, almeno due occasioni clamorose, dopo un primo tempo ben giocato, dopo un gol subito in uno dei pochissimi spazi concessi. Una prova enorme: abnegazione difensiva, controllo degli spazi, coraggio e generosità. Non sono bastate. La stagione si chiude dopo 57 partite, due trofei, e questa finale tanto meritata.

Gli occhi del mondo addosso, le quote degli scommettitori ad aleggiare sopra lo stadio, i fiumi di inchiostro e le parole dei commentatori sportivi ad accompagnare il fischio d'inizio. Da Milano a Istanbul, da Manchester a Istanbul: tutto si concentra allo stadio Atatürk. Perché la finale di Champions League è qualcosa di unico, è qualcosa di speciale. Che si approccia prima come una festa, poi come un'enorme montagna di tensione da smaltire. Nemmeno lo show prima del fischio d'inizio può aiutare a diluire il carico di pensieri e aspettative generati dall'attesa. Quando Marciniak fischia l'inizio di Manchester City-Inter, non c'è più ritorno. La finale inizia, non si torna indietro.

Il possesso di palla del City si manifesta fin dal fischio d'inizio: la squadra di Guardiola controlla il gioco, studia i possibili varchi nella difesa nerazzurra. L'Inter è ben messa, ma deve soffrire sull'iniziativa personale di Bernardo Silva che dopo sei minuti disegna una carezza mancina che sfiora l'incrocio. Uno spavento iniziale, in un avvio più a marca inglese, che però l'Inter trasforma in un tesoro per affrontare i minuti successivi. Con grande abnegazione e capacità di lottare sulle seconde palle la squadra di Inzaghi alza il proprio raggio di azione: sono break improvvisi - con Barella e Dimarco - che portano i nerazzurri ad affacciarsi in avanti, pur senza stuzzicare Ederson.

Lo stadio è diviso equamente tra tifosi nerazzurri e inglesi, ma risuonano solo i cori interisti, quello che hanno accompagnato la squadra in tutti i match di questa lunghissima stagione. Al 27'la grande occasione per Haaland, la prima per il temuto centravanti: imbucata in area, sinistro in diagonale e risposta pronta di Onana. Un chiaro campanello dall'allarme nel momento migliore per il City. Che, però, perde uno dei suoi alfieri: De Bruyne dà forfait per un problema muscolare, al suo posto subentra Foden. L'Inter ne approfitta per aumentare il possesso di palla e chiude il primo tempo con una buona gestione del pallone, in un primo tempo giustamente chiuso sullo 0-0.

Accelera in avvio di ripresa la squadra di Guardiola. L'Inter sa soffrire, senza concedere grosse chance. Sono poi delle fiammate a tenere a debita distanza il City, spesso troppo lezioso nella costruzione delle azioni offensive. Lautaro al 59' si trova davanti l'occasione della partita, su un'indecisione difensiva: Ederson gli sbarra la strada. Dall'altra parte Acerbi, Darmian e Bastoni confezionano una prova difensiva totale, ma devono capitolare al 68'. L'imbucata di Akanji per Bernardo è letale, la palla del portoghese viene respinta dalla difesa nerazzurra ma arriva sul destro di Rodri, implacabile nell'imbucare. Un gol che scuote lo stadio, che fa pensare al City di aver vinto, ma senza fare i conti con una Inter da applausi.

Si riversa in avanti con una forza incredibile la squadra nerazzurra e va subito a un passo dal pari, con il colpo dit testa di Dimarco che si infrange sulla traversa, con Ederson scavalcato. Un’occasione enorme non sarà l'unica. Onana conserva l'1-0, Inzaghi dà fondo alla panchina: dopo Lukaku, entrato per Dzeko, entrano Gosens, Bellanova, Mkhitaryan e D'Ambrosio. Al 44' un perfetto cross di Brozovic trova la sponda di Gosens per Lukaku: il colpo di testa di Romelu a botta sicura trova il ginocchio di Ederson, che ferma il pallone proprio sulla linea. Incredibile. Il City si salva, ma annaspa. Lo fa fino al 96', quando sull'ultimo corner del match è ancora il portiere brasiliano a volare per negare il pari a Gosens.

Su questo gesto, su questa ennesima chance sfumata, svaniscono i sogni nerazzurri. Accarezzati da una squadra incredibile, che è arrivata a un passo dalle stelle. Ci riproveremo, tutti insieme, con questo popolo che fa chilometri, che ama sempre, solo e soltanto, l'Inter.

TABELLINO

Marcatori: 68' Rodri

MANCHESTER CITY (3-2-4-1):  31 Ederson; 6 Akè, 3 Dias, 25 Akanji; 5 Stones (82' 2 Walker), 16 Rodri; 20 Bernardo Silva, 17 De Bruyne (36' 47 Foden), 8 Gundogan, 10 Grealish; 9 Haaland.

A disposizione: 18 Ortega, 33 Carson, 4 Phillips, 14 Laporte, 19 Alvarez, 21 Gomez, 26 Mahrez, 32 Perrone, 80 Palmer, 82 Lewis.

Allenatore: Pep Guardiola.

INTER (3-5-2): 24 Onana; 36 Darmian (84' 33 D'Ambrosio), 15 Acerbi, 95 Bastoni (76' 8 Gosens,); 2 Dumfries (76' 12 Bellanova), 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu (84' 22 Mkhitaryan), 32 Dimarco; 9 Dzeko (56' 90 Lukaku), 10 Lautaro.

A disposizione: 1 Handanovic, 21 Cordaz, 5 Gagliardini, 6 De Vrij 11 Correa, 14 Asllani, 37 Skriniar.

Allenatore: Simone Inzaghi.

Arbitro: Marciniak (POL).

Assistenti: Sokolnicki, Listkiewicz (POL).

Quarto ufficiale: Kovács (ROU).

Video Assistant Referee: Kwiatkowski (POL).

Recupero: 2', 5'

Ammoniti: 59' Barella, 83' Lukaku, 93' Onana, 93' Haaland, 93' Ederson

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