Cronaca
Calcio a bimbo immigrato: uomo riconosciuto da bimbi
COSENZA, 7 SETTEMBRE - "I miei figli hanno visto quell'uomo vicino alla Questura e mi hanno detto che era quello che li aveva aggrediti. L'ho affrontato e gli ho chiesto: perché? Lui ha detto di non sapere che cosa volevo e stava andandosene per cui sono corsa ad avvertire i poliziotti". A raccontarlo è la madre del bambino di 3 anni di origini marocchine, colpito con un calcio da un uomo a Cosenza. Gli agenti della sezione volanti della Questura di Cosenza lo avevano già identificato, ma un'ulteriore conferma è venuta proprio dai fratellini del bimbo, che hanno 14 e 10 anni. "Ero dal medico - ricorda adesso la donna - ed ho mandato i bimbi ad aspettarmi giù e poi ho sentito le urla di mio figlio più piccolo. Sono corsa a vedere cosa fosse successo e sono stati minuti di paura, pensavo fosse morto, ma non riuscivo a capire nulla. Devo ringraziare chi ha soccorso mio figlio e chi ha fermato quell'uomo. Siamo qui dal 2003 e non mi era mai capitata una cosa del genere".
Aggiornamento: Di Camorra. Era in località protetta, già trasferito da Calabria
E' il fratello di un pentito di camorra che si trovava in un luogo protetto del cosentino, l'uomo che a Cosenza ha dato un calcio ad un bambino di origini marocchine perché si era avvicinato alla figlia neonata in carrozzina. L'uomo e la moglie, entrambi denunciati per lesioni personali aggravate, sono stati immediatamente allontanati dalla Calabria e trasferiti in altra località protetta.