Calcio, ancora caos sui diritti tv. La Lega Serie A annuncia un nuovo bando
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ROMA, 10 GIUGNO 2017 - Tutto da rifare nell'assegnazione dei diritti televisivi della Serie A, per il triennio 2018/21. Con una mossa a sorpresa, Mediaset e Tim hanno deciso di non presentare le proprie offerte, facendo saltare il procedimento di aggiudicazione. [MORE]
Immediatamente, la Lega di Serie A è dovuta correre ai ripari, annunciando che si procederà con un nuovo bando nei prossimi mesi, non oltre la fine dell'anno. La Lega, all'unanimità, ha deciso di non assegnare i diritti tv, ritenendo che le offerte arrivate non rappresentino il valore reale del calcio italiano.
Di fatto, Mediaset e Tim hanno lasciato campo libero a Sky. Il colosso televisifo fondato da Rupert Murdoch ha offerto 440 milioni: 230 milioni per il pacchetto sul satellite, 30 più del minimo richiesto e che riguarda 8 squadre come Juve, Napoli, Milan, Inter e 210 per il pacchetto D che riguarda le gare di 12 squadre.
Resta in piedi anche l'offerta di Perform Group che, secondo indiscrezioni, avrebbe proposto fra i 25 e i 50 milioni, restando al di sotto della la base d'asta. Quasi obbligata, quindi, la decisione della Lega.
Mediaset, stamattina, ha diramato una nota in cui si annunciava che il consiglio di amministrazione aveva deciso di non presentare alcuna offerta all'asta, in coerenza con l'esposto presentato all'autorità garante della concorrenza finalizzato ad ottenere una nuova formulazione del bando per l'assegnazione di diritti tv Serie A 2018- 2021.
La società ha spiegato che "al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti, ribadiamo che la formulazione dell'invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire obbligatoriamente a un'unica offerta commerciale". Mediaset ha paventato anche l'ipotesi di ricorrere alle vie legali.
Come Mediaset, neanche Tim ha presentato la sua offerta. Secondo fonti vicine alla società, avrebbe giudicato "non interessanti i pacchetti predisposti per il digitale nè dal punto di vista dell'offerta nè da quello dei prezzi".
Daniele Basili
immagine da legaseriea.it