Politica
Calabria: sanità, dura replica di Sapia (M5S) a Massimo Scura,
COSENZA, 1° AGOSTO - «L'ex commissario alla Sanità calabrese, Massimo Scura, dimentica che sotto la sua gestione del piano di rientro, a lungo partecipata da Andrea Urbani, oggi capo della Programmazione sanitaria nazionale, il disavanzo sanitario è quintuplicato. Ciononostante, Scura ancora pontifica per difendere il proprio operato». Lo afferma, in una nota di replica, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che aggiunge: «Evidentemente Scura sa dove curarsi altrove in caso di bisogno, e non pensa che in Calabria infermieri, medici e Oss mancano come il pane in tanti Paesi non occidentali.
La sua insistenza sull'assunzione di figure amministrative è del tutto strumentale, anche perché ha lasciato un'eredità pesantissima al successore, il commissario Saverio Cotticelli, che proprio oggi dovrà affrontare al Tavolo interministeriale di verifica i nodi più spinosi, cioè quelli dei conti della Sanità calabrese, da cui dipendono le future assunzioni e programmazioni». «In quanto – sottolinea il parlamentare 5 Stelle – allo stabilimento ospedaliero di Trebisacce, è necessario fare chiarezza, così smentendo voci, fantasie e inutili vanti di esponenti del Pd. Posto che nonostante le promesse proprio Scura non ha mai riattivato quella struttura, malgrado le sentenze definitive per la riapertura, per Trebisacce il commissario Cotticelli terrà appena possibile un tavolo tecnico, pure con la presenza dei rappresentanti politici, volto a definire un percorso esecutivo finalizzato alla riapertura dell'ospedale in questione». «Nel merito – conclude Sapia – vanno comunque viste le risorse disponibili alla luce della situazione complessiva dei conti della Sanità calabrese, vanno assegnati a Trebisacce i posti letto di cui necessita nell'ambito della rete ospedaliera e bisogna assumere tutto il personale che lì serve, atteso che gli attori istituzionali interessati devono e possono collaborare alla risoluzione del problema, che si trascina da troppo tempo».