Politica
Cala il sipario sulla XVII legislatura, atteso in giornata lo scioglimento delle Camere
ROMA, 28 DICEMBRE- E’ giunta al termine la diciassettesima legislatura, nel pomeriggio il Presidente della Repubblica, secondo ogni probabilità, scioglierà le Camere e l’Italia si avvierà verso una fase di transizione fino al momento delle prossime elezioni, previste per marzo 2018.
[MORE]
Dopo il discorso di fine anno del presidente del Consiglio Gentiloni, che si sta svolgendo in questi minuti, Mattarella salirà al colle e sentirà i pareri della Presidente della Camera Laura Boldrini e del Presidente del Senato Pietro Grasso come voluto dalla nostra Costituzione. Una volta ascoltati procederà con il decreto di scioglimento.
Nel momento in cui verrà stabilita la data delle prossime elezioni (attualmente la più probabile sembra essere il 4 marzo 2018), in sede di Consiglio dei Ministri, il premier Gentiloni salirà al colle accompagnato dal Ministro dell’Interno Marco Minniti, per controfirmare il decreto del presidente della Repubblica, indire le prossime elezioni e la data della seduta inaugurale delle camere, che non può avvenire oltre il 23 Marzo 2018.
Sembra dunque mancato l’obiettivo di approvazione dello Ius Soli, la legge sulla cittadinanza che è stata archiviata per mancanza del numero legale al Senato. Due giorni fa il Movimento “Italiani senza cittadinanza” ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo un rinvio dello scioglimento delle Camere per portare a termine il provvedimento. Tuttavia le assenze trasversali e in massa dei parlamentari dopo l’approvazione della legge di bilancio hanno lanciato un segnale inequivocabile e di rinuncia da parte di palazzo Madama ad aprire la discussione di un disegno di legge così controverso per l'opinione pubblica, a pochi giorni dalla fine della legislatura.
L’Italia si deve ora preparare a un’altra campagna elettorale che la porterà verso la sua XVIII legislatura. Il presidente Mattarella, a questo proposito, durante il suo discorso alle Alte Cariche dello Stato il 19 dicembre ha ricordato che “le elezioni rappresentano il momento più alto della vita democratica” e che sono “da affrontare sempre con fiduciosa serenità”. Un messaggio chiaramente mandato alle varie forze politiche, anche probabilmente, rammentando i toni della campagna referendaria che è stata caratterizzata da aggressività, grandi scontri e che ha finito per dividere il Paese.
E proprio le riforme istituzionali rappresentano il grande insuccesso, per molti, di questa legislatura. Da qui l’appello degli ultimi giorni del Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda a non fermare il progetto di riforma e di “ripristino” della Costituzione dopo il fallimento del referendum costituzionale del 4 Dicembre.
Federica Fusco